Concordance of the Divina CommediaDante Society, 1888 - 819 pages |
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acqua Alichino altra altrui ambo amor anima appresso Arno assai avea Barbariccia beato Beatrice buon caggia canto Cerbero cerchio Chè ciascun ciel colui cominciò convien Cristo Dicendo dietro dinanzi disio dissi dolce Donna dritto drizza Duca eterno facea favella fece fiamma foco fummo gente Gerion giro Graffiacane gran Gridando guarda Inferno innanzi Jacopo Rusticucci l'ombra laggiù Latona letizia leva lieta loco luce lume Maestro mente mondo monte mosse mostra move occhi omai padre parea parlar parole passi piange pianta piè poco Poscia prego pria puote Purg quaggiù quinci Quivi raggio ragione retro Rispose rota santa senti Sillogizzò Sovente spiriti spirto stella surge terra tosto veder vedi vedrai veggio vidi viii virtù viso volse xiii xviii xxii xxiii xxiv xxix xxvi xxviii xxxii xxxiii xxxiv
Popular passages
Page 154 - Per la sua forma, ch' è nata a salire, Là dove più in sua materia dura : ' Così l' animo preso entra in disire Ch' è moto spiritale, e mai non posa, Fin che la cosa amata il fa gioire.
Page 103 - Quivi è la rosa in che il verbo divino carne si fece; quivi son li gigli al cui odor si prese il buon cammino.» Così Beatrice; e io, che a' suoi consigli tutto era pronto, ancora mi rendei alla battaglia de
Page 479 - Indi sen va quel padre e quel maestro con la sua donna e con quella famiglia che già legava l'umile capestro. Né li gravò viltà di cor le ciglia per esser fi...
Page 158 - Poi si rivolse, e parve di coloro Che corrono a Verona il drappo verde Per la campagna; e parve di costoro Quegli che vince e non colui che perde. C 'Sn CANTO ttECIMOSESTO .„. vTià era in loco ove s' udia il rimbombo Dell' acqua che cadea nell' altro giro, Simile a quel che 1
Page 209 - Folco mi disse quella gente a cui fu noto il nome mio; e questo ciclo di me s
Page 167 - A maggior forza ed a miglior natura Liberi soggiacete : e quella cria La mente in voi, che il Ciel non ha in sua cura.
Page 623 - Sappi che il vaso, che il serpente ruppe, Fu, e non è; ma chi n'ha colpa creda Che vendetta di Dio non teme suppe.
Page 586 - E non pur lo suo sangue è fatto brullo Tra il Po e il monte, e la marina e il Reno Del ben richiesto al vero ed al trastullo...
Page 218 - Le usci di bocca e con si dolci note , Che fece me a me uscir di mente, E l'altre poi dolcemente e divote Seguitar lei per tutto l' inno intero , Avendo gli occhi alle superne ruote.