Collezione di opuscoli danteschi inediti o rari, Volume 2 |
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Popular passages
Page 82 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio ; Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo 'mpedisce che l' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Page 58 - Come foco di nube si diserra per dilatarsi sì che non vi cape, e fuor di sua natura in giù s'atterra...
Page 64 - Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che invidiosi son d
Page 41 - Dall'ora eh' io avea guardato prima i' vidi mosso me per tutto l'arco So che fa dal mezzo al fine il primo clima; sì eh' io vedea di là da Gade il varco folle d'Ulisse, e di qua presso il lito nel qual si fece Europa dolce carco. E più mi fora discoverto il sito di questa aiuola; ma "1 sol procedea sotto i mie' piedi un segno e più partito.
Page 65 - Giudeo tra voi di voi non rida. Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre, e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte.
Page 30 - E come a gracidar si sta la rana Col muso fuor dell'acqua, quando sogna Di spigolar sovente la villana : 34 Livide insin là dove appar vergogna Eran l'ombre dolenti nella ghiaccia, Mettendo i denti in nota di cicogna.
Page 69 - Mentre ch'io forma fui d'ossa e di polpe che la madre mi die, l'opere mie non furon leonine, ma di volpe. Li accorgimenti e le coperte vie io seppi tutte; e sì menai lor arte, ch'ai fine de la terra il suono uscie.
Page 25 - che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia d'i nostri sensi ch'è del rimanente non vogliate negar l'esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".
Page 53 - L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore : Quivi s'inganna e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce lo suo amore. Onde convenne legge per fren porre, Convenne rege aver che discernesse Della vera cittade almen la torre.
Page 26 - Del viso su per quella schiuma antica, Per indi ove quel fummo è più acerbo.