Di alcune osservazioni del Witte e del Boehmer sulla Monarchia di DantePerea e Rossetti, 1883 - 77 pages |
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Adolfo di Nassau affermazione Alberto allusioni anno argo argomenti Aristotele Austria autore avversari Balbo Boehmer Bolla Bolla pontificia Bonifazio VIII Carducci Chiesa chiesastica Comedia composta la Monarchia Comune Bianco considerata contenzione Convito corona costituzioni cretali Cristo critici Dante abbia Decretali dice diritti del popolo diritto di giudicare diritto pubblico dotto dubbio Epistola erano Filippo il Bello filosofia Fiorentino FRATICELLI Dissertazione guelfa Impero Innocenzo Innocenzo III intorno IV.º l'autore l'opinione l'Unam leviter immutans libro della Monarchia lotta Machiavelli Medio Evo mente Monarchia fu scritta narchia nobiltà nuovo opere di Dante opere minori ordine Papa Paradiso pare parole poeta politico pone Pontefice pontificato principi Elettori Proleg Prolegomena proprio prova pure questione ragione Re dei Romani recati scienza scolastica scrittori sentenza società spettava Storia studi teologia teoriche teorie Tosti Trat trattato trova Unam Sanctam Vedi Vicario VILLARI virtù Witte zione
Popular passages
Page 68 - ... ha disviate le pecore e li agni, però che fatto ha lupo del pastore. Per questo l'Evangelio ei dottor magni son derelitti, e solo ai Decretali si studia, sì che pare a
Page 72 - Astiterunt Reges terrae, et Principes convenerunt in unum, adversus Dominum et adversus Christum ejus.
Page 13 - l simigliante si sforzava di fare delle ossa dello autore a eterna infamia e confusione della sua memoria, se a ciò non si fosse opposto uno valoroso e nobile cavaliere fiorentino, il cui nome fu Pino della Tosa, il quale allora a Bologna, dove ciò si trattava, si trovò, e con lui messer Ostagio da Polenta, potente ciascuno assai nel cospetto del cardinale di sopra detto.
Page 12 - Similmente questo egregio autore nella venuta di Arrigo VII imperadore fece un libro in latina prosa, il cui titolo è Monarchia, il quale, secondo tre quistioni le quali in esso determina, in tre libri divise.
Page 12 - Magna, e li suoi seguaci, e massimamente i cherici, venuti al dichino e dispersi; il detto cardinale, non essendo chi a ciò s'opponesse, avuto il soprascritto libro, quello in publico, sì come cose eretiche contenente, dannò al fuoco. E il simigliante si sforzava di fare dell'ossa dell'autore a eterna infamia e confusione della sua memoria...
Page 9 - Quodque ita sequatur, sic ostenditur. lus est realis et personalis hominis ad hominem proportio, quae servata hominum servat societatem, et corrupta corrumpit.
Page 76 - ... comacini, sempre associazioni o partiti, non mai individui. Le stesse grandi figure dei papi e degl' imperatori ricevono la loro importanza, meno dal proprio carattere personale, che dal sistema e dalla istituzione, cui appartengono e che rappresentano. Tutto ciò scomparisce rapidamente nel secolo XIV. La figura colossale di Dante si stacca dal fondo medievale, in mezzo a cui vive ancora, ed egli si vanta orgogliosamente d'essersi fatta parte per se stesso. I nomi dei poeti , dei pittori , dei...
Page 38 - XIII . . . justitia de se et in propria natura considerata est quaedam rectitudo sive regula obliquimi bine inde abiiciens : et sic non recipit maius et minus, quemadmodum albedo in suo abstracto considerata.
Page 13 - ... della Tosa, il quale allora a Bologna, dove ciò si trattava, si trovò, e con lui messer Ostagio da Polenta, potente assai ciascuno nel conspetto del Cardinale sopradetto » Anche il Balbo crede il libro scritto per Arrigo VII, e dice: Altro tributo di Dante ad Arrigo doveva essere il libro che egli aveva allora incominciato e intendeva a lui dedicare della Monarchia. Non finito alla morte d'Arrigo dedicollo poscia a Lodovico il Bavaro. E in un capitolo più innanzi il prefato autore dà un...