Per la più grande Italia: orazioni e messaggi di Gabriele d'Annunzio

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Fratelli Treves, 1915 - 133 pages
 

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Page 70 - No, noi non siamo, noi non vogliamo essere un museo, un albergo, una villeggiatura, un orizzonte ridipinto col blu di Prussia per le lune di miele internazionali, un mercato dilettoso ove si compra e si vende, si froda e si baratta.
Page 73 - Se considerato è come crimine l'incitare alla violenza i cittadini, io mi vanterò di questo crimine, io lo prenderò sopra me solo.
Page 119 - Fede, pareva riedificato e riaperto quello della Costanza virile. Stanotte, nella prima ora della guerra, il popolo di Roma non ha gettato alle nubi un vano clamore ma in silenzio ha offerto il sacrifizio alle due divinità che stanno sopra l'azione: alla Fede e alla Costanza. Severo spettacolo, maschio esempio. O compagni, questa guerra, che sembra opera di distruzione e di abominazione, è la più feconda creatrice di bellezza e di virtù apparsa in terra.
Page 22 - L'Iddio nostro, per segno di salvezza, ha creato di noi questo mito. Esso è là. Ci sovrasta senza ombra, che il meriggio è l'immobile sua ora. Quale stagliato picco dell'Alpe apuana è tanto visibile al Ligure che veleggia nell'alba più chiara? Esso è là. Noi lo sentiamo e lo guardiamo. Chi pensa al tempo? Era il tempo quando le cerulee...
Page 77 - Quel che fu gridato al popolo di Roma in una sera di tumulto, vale anche per oggi, ancor più vale per oggi. " Non ossi, non tozzi, non cenci, non baratti, non truffe. Basta ! Rovesciate i banchi ! Spezzate le false bilance...
Page 123 - C'è tra noi qualcuno già segnato, già eletto? Foss'io colui! Non mi mentisca il presagio, non m'inganni il presentimento.
Page 77 - Codesto servitorame di bassa mano teme i colpi, ha paura delle busse, ha spavento del castigo corporale. Io ve li raccomando. Vorrei poter dire: io ve li consegno. I più maneschi di voi saranno della città e della salute pubblica benemeritissimi...
Page 74 - Nella Roma vostra — gridò la sera del 13 maggio 1915, dalle finestre di un albergo di via Veneto " al popolo di Roma in tumulto " — si tenta di strangolare la patria con un capestro prussiano maneggiato da quel vecchio boia labbrone le cui calcagne di fuggiasco sanno la via di Berlino.
Page 81 - Udite. Il capo dei malfattori, la cui anima non è se non una gelida menzogna articolata di pieghevoli astuzie in quella guisa che il tristo sacco del polpo è munito d'abili tentacoli, il conduttore della bassa impresa conosceva l'abolizione del primo trattato, conosceva la definizione del nuovo, l'una e l'altra compiute col consenso del Re. Egli dunque tradisce il Re, tradisce la Patria; contro il Re, contro la Patria serve lo straniero.
Page 83 - Se anche il sangue corra, tal sangue sia benedetto come quello versato nella trincea. Sarà il Parlamento d'Italia riaperto il 20 di maggio ? Il 20 di maggio è l'anniversario della portentosa marcia garibaldina sul Parco. Celebriamolo precludendo l'ingresso agli sguatteri di Villa Malta e ricacciandoli verso il lor dolciastro padrone. Nel Parlamento italiano gli uomini liberi, senza laide mescolanze, proclameranno la libertà e l'integrazione della Patria.

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