Prose letterarie, Volume 4

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Felice Le Monnier, 1850
 

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Page 148 - A guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando Che ne mostrasse la miglior salita; E quella non rispose al suo domando. Ma di nostro paese e della vita C
Page 126 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Page 168 - Io son colui, che tenni ambo le chiavi Del cor di Federigo, e che le volsi Serrando e disserrando sì soavi, Che dal segreto suo quasi ogni uom tolsi : Fede portai al glorioso idi/io, Tanto eh' io ne perdei lo sonno ei polsi. La meretrice, che mai dall...
Page 167 - Ben dovrebh' esser la tua man più pia, Se state fossim' anime di serpi. Come d' un stizzo verde, che arso sia Dall' un de' capi, che dall'altro geme, E cigola per vento che va via ; Così di quella scheggia usciva insieme Parole, e sangue : ond'io lasciai la cima Cadere, e stetti , come l
Page 168 - La meretrice, che mai dall' ospizio Di Cesare non torse gli occhi putti, Morte comune, e delle corti vizio, Infiammò contra me gli animi tutti, E gl'infiammati infiammar sì Augusto. Che i lieti onor tornaro in tristi lutti. L'animo mio, per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro, Che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d
Page 232 - Gli spiriti ei modi della lingua latina de' Classici erano già stati trasfusi nella prosa dal Boccaccio, e da altri. Ma il Poliziano fu il primo a trasfonderli nella poesia ; e vi trasfuse ad un tempo quanta eleganza potè derivare dal greco. Infatti non...
Page 265 - Del romanzo storico, e, in genere, dei componimenti misti di storia e d'invenzione.
Page 171 - Pur, come che avessero meriti letterari assai diseguali fra loro, si somigliano quasi tutti nel loro comune carattere, d'anime non per anche domate dalla servitù dell'Italia. Sentivano fortemente, scrivevano per le loro innamorate e combattevano per la loro fazione; amministravano le leggi ei governi delle loro città e offrirono lo spettacolo di cittadini, guerrieri ed autori; qualità che pur troppo gli Italiani poscia non videro unite ne' lor letterati se non assai raramente.
Page 165 - Amore, - ch'eo deggia trovare, farò onne mia possanza ch' eo vegna a compimento. Dato aggio lo meo core - in voi, madonna, amare, e tutta mia speranza in vostro piacimento. E non mi partiraggio - da voi, donna valente, ch' eo v' amo dolcemente : e piace a voi ch
Page 237 - Niuno scrisse in Italia mai né con più forza, né con più evidenza, né con più brevità del Machiavelli. Il significato d'ogni suo vocabolo par che partecipi della profondità della sua mente, e le sue frasi hanno la connessione rapida, splendida, stringente della sua logica. Inoltre aveva cuore caldo e di delicate e di generose passioni e per quanto lo neghino molti anche a...

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