Ricordi e scritti di Aurelio Saffi: 1872-1886

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Tip. di G. Barbèra, 1903
 

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Popular passages

Page 280 - Una mano dei nostri si staccheranno tra poco da noi. Passeranno il confine romano condotti da Zambianchi, uno sterminatore di monaci sanguinario. Mi duole pei tre medici di Parma destinati a seguirlo. Diverse venture, comunque la meta sia una. Noi non ci siamo detti addio. E mi hanno detto che sono partiti, o stanno per partire, non so quanti, che non vogliono più seguire il Generale, perchè al grido di guerra ha mescolato il nome di Vittorio Emanuele. Se ne parla, se ne giudica, ma non se ne sente...
Page 241 - Questo, a chi ben guarda, è il problema vitale che agita, o giovani, il mondo d' oggi : tutte le questioni politiche, che paiono esclusivamente sommovere le Nazioni, non potranno acquetarsi che nella soluzione di quel problema. E questa soluzione, o Italiani, questa invocata Unità non può escire — che che facciano — se non dalla Patria vostra e da voi : non può scriversi che sull' insegna alla quale sarà dato di fiammeggiare superiore alle due colonne miliari che segnano il corso di trenta...
Page 282 - Capi militari ebbe conversazione di un'ora; e il re, convinto, mandò — come al tempo del progettato passaggio della Cattolica — permesso che si facesse ; poi, come allora, e dopo intervallo di due ore, mandò lettera autografa — da mostrarsi, non da lasciarsi — che ritrattava ogni cosa : trista sorte di Principi, coi quali un cattivo Ministro riesce sempre onnipotente a distruggere ciò che l'onesto istinto lasciato alla propria spontaneità suggerisce di bene.
Page 278 - Unità e di Sovranità nazionale; > Che, serbandosi diritto di voto e di apostolato, essi, pronti allora come sempre furono a sacrificare il trionfo immediato della loro fede individuale al bene e all'opinione dei più, seguirebbero sull'arena la Monarchia piemontese e promoverebbero con tutti i loro sforzi il buon esito della guerra, purché tendente in modo esplicito ali
Page 388 - Se, dopo fatta, vuole acclamare liberatori e non so che altro il re e Cavour, sia pure. Ciò che tutti or vogliamo è che l'Italia si faccia; e se deve farsi, deve farsi per ispirazione e...
Page 30 - ... di Dio, e senza diminuire le nostre forze. Lavorando, secondo i veri principi, per la Patria, noi lavoriamo per l'umanità: la Patria è il punto d'appoggio della leva che noi dobbiamo dirigere a vantaggio comune. Perdendo quel punto d'appoggio, noi corriamo rischio di riescire inutili alla Patria e all'umanità.
Page 265 - Europa: dell'Istituzione che dichiarava serva l'anima umana: dell'Istituzione che uccide ogni sviluppo religioso futuro, scompagnandolo dal progresso dell'Umanità, ponendolo a contrasto con esso. La libertà di Roma è la libertà del Mondo. Roma non può sorgere senza proclamare il trionfo di Dio sugl'Idoli, dell'eterno Vero sulla Menzogna: l'inviolabilità della Coscienza Umana.
Page 94 - all' attuazione di Consociazioni e Congressi regionali, procacciando adesioni al Patto ; suggerire i mezzi più acconci a propagare il principio di associazione fra le classi agricole e fra le donne ; diffondere libri atti alla educazione della classe operaia, raccomandare la istituzione di scuole per gli artigiani, di pubbliche letture, e biblioteche popolari circolanti. Doveva inoltre consacrarsi ad una inchiesta generale sulle condizioni e sui voti delle classi operaie, e alla statistica delle...
Page 240 - ... tempi lo chiamano. — Ed io voglio, concludendo il mio dire, ricordare a voi tutti, ed in ispecie ai più giovani fra voi, con parola ben più potente della mia — con la parola stessa di GIUSEPPE MAZZINI — come Egli intendesse il supremo quesito de...
Page 30 - ... possiamo intenderci meglio e più rapidamente che non con altri, e che per la concentrazione sopra un dato terreno e per la natura omogenea degli elementi che essa possiede è chiamata a un genere speciale d'azione.

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