Storia della letteratura italiana, Volume 5, Part 1 |
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abbiamo afferma aggiugne Agostino alcuni allora altre anno antichi assai astrologia autore avea Averroe Avignone Baldo Bartolo Bibl biblioteca Bologna Bolognesi Carlo IV Cecco celebre ch'è ch'egli ch'ei Cino Cino da Pistoia citato città codice colla Comenti Cronaca Dante dice Dino dotti dottore ebbe elogi errori figliuolo Filippo Villani Firenze Francesco Galeazzo Ghirardacci Gian Galeazzo Visconti Giovanni Hist ital Jacopo Jacopo da Forlì l'ab l'an laurea legge lettera libri lode maestro Marsiglio Mazzucchelli medesimo medicina medico Mehus menzione Mondino monumenti morì l'an morte narra Niccolò niuno notizie onore opere Padova Panciroli Papadopoli Parigi parla patria Pavia perciocchè Perugia Petrarca Pietro pontefice poscia professori pruova pubblicata quod ragione rammenta Roberto Sade scolari scritta scrittori secolo sembra signori singolarmente studio studj teologia trarca Tritemio trovo università università di Bologna università di Padova università di Parigi uomo vedere veggiamo Villani Visconti
Popular passages
Page 22 - Ch' avrà in te sì benigno riguardo Che del fare e del chieder, tra voi due Fia primo quel che tra gli altri è più tardo. Con lui vedrai colui che impresso fue, Nascendo, sì da questa stella forte, Che notabili fien 1
Page 74 - Rallentata la mortalità, e assicurati alquanto i cittadini che aveano a governare il comune di Firenze , volendo attrarre gente alla nostra città, e dilatarla in fama e in onore, e dare materia...
Page 36 - Io trovava in lui ogni cosa, i soccorsi di un padrone , i consigli d' un padre, la sommissione d' un figlio , la tenerezza di un fratello . Gran parte della mia vita ho passata con lui ; ogni cosa era tra noi comune ; la sua fortuna buona e cattiva , i suoi piaceri di città , o di campagna , le sue gloriose...
Page 36 - Chiunque volea di lui ottener qualche cosa , cominciava dalle mie lodi , sicure che il mezzo più efficace a, conseguire il suo intento era il far elogi di me medesimo. Non solamente odiava coloro che sparlavan di me , ma non amava pur quelli che mi lodavano scarsamente , o che cadeangli in sospetto di volersi uguagliare a me cui egli considerava come un uomo incomparabile. Io trovava in lui ogni cosa, i soccorsi di un padrone , i consigli d...
Page 190 - La cagione perché fu arso (dice il Villani) si fu , perché essendo in Bologna fece un Trattato sopra la Spera , mettendo che nelle spere di sopra erano generazioni di spiriti maligni , quali si potevano costringere per incantamenti sotto certe costellazioni a poter fare molte maravigliose cose. » ' Ma le cause reali e segrete della morte di Cecco furono 1...
Page 26 - Dante cominciò a spiacergli, perciocché un giorno, fra le altre cose, essendo ivi un buffone che co' suoi gesti e discorsi liberi e osceni moveva a riso la brigata, e parendo che Dante ne avesse sdegno, Cane, dopo averne dette gran lodi, chiese al poeta onde avvenisse che colui fosse amato da tutti, il che non...
Page xviii - Per l' estreme giornate di sua vita, Quanto più può col buon voler s' aita, Rotto dagli anni e dal cammino stanco. E viene a Roma, seguendo '1 desio, Per mirar la sembianza di colui Ch' ancor lassù nel Ciel vedere spera. Cosi, lasso, talor vo cercand' io, Donna, quant' è possibile, in altrui La desiata vostra forma vera.
Page 21 - Dante, nondimeno il distinto ragguaglio eh' egli ne da , e F orazione che allor tuttora esisteva da Dante fatta per la seconda, sembra che ce ne facciano certa fede. Or chi fu egli il re di Napoli, a cui Dante fu due volte inviato dalla sua patria ? A mio parere ei non potè esser Roberto ; poiché questo non sali al trono che Fan. 1309, e Dante cacciato dalla patria in esilio fin dal!' an. 1300, non più vi fece ritorno. Ei fu dunque probabilmente Carlo II, e forse la prima ambasciata di Dante a...
Page xviii - Dal dolce loco , ov' ha sua età fornita; E dalla famigliuola sbigottita, Che vede il caro padre venir manco : Indi traendo poi...