La Cultura filosofica ..., Volume 6

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Francesco De Sarlo
1912
 

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Popular passages

Page 369 - Non altrimenti fatto che d' un vento Impetuoso per gli avversi ardori, Che fier la selva, e senza alcun rattento Li rami schianta, abbatte, e porta fuori: Dinanzi polveroso va superbo, E fa fuggir le fiere e li pastori.
Page 3 - Il senso comune è un giudizio senz'alcuna riflessione, comunemente sentito da tutto un ordine, da tutto un popolo, da tutta una nazione o da tutto il gener umano...
Page 2 - ... storia ideaI eterna, sopra la quale corrono in tempo le storie di tutte le nazioni: talché, per quest'altro principale suo aspetto, viene questa Scienza ad esser una filosofia dell'autorità.
Page 612 - Il secondo ciclo creativo è il ritorno dell'esistente all'Ente. Ma tal ritorno non può aver luogo se non per approssimazione, perché l'intervallo tra i due termini è infinito; onde questo non potendo mai essere superato, quello non sarà mai attuato; e perciò il mondo è potenzialmente infinito, e infinito sarà il suo progresso. I Panteisti errano nell'attuare tal ritorno, e nel credere che infine il mondo diverrà Dio. La deificazione è certo il termine ultimo e assoluto del secondo ciclo;...
Page 609 - Niente è più ridicolo di coloro che intendono il dovere verso gli altri come un occuparsi delle faccende degli altri...
Page 80 - Il ne faut pas dire qu'un acte froisse la conscience commune parce qu'il est criminel, mais qu'il est criminel parce qu'il froisse la conscience commune...
Page 282 - ... fuori di me nel senso in cui si suole intendere il fuori : è un elemento di me, un mio costitutivo. Io dunque non posso mai conoscere altra cosa, che me stesso. Donde non si conclude, che la mia conoscenza sia di necessità limitata. La conclusione vera è questa: io non ho diritto di affermare nè di supporre niente che non sia implicito in me; in altre parole: non esiste niente, che non sia implicito in me; io sono un centro dell'universo1). 6. Ma ci sono molti che pensano — cioè credono...
Page 155 - ... praeter extensionem, imo extensione prius, alibi admonuimus, nempe ipsam vim naturae ubique ab Autore inditam, quae non in simplici facultate...
Page 161 - Sed in percussione, quae nascitur a gravi jam aliquamdiu cadente, aut ab arcu se aliquamdiu restituente, aut a simili causa vis est viva, ex infinitis vis mortuae impressionibus continuatis nata. Et hoc est quod Galilaeus voluit, cum aenigmatica loquendi ratione percussionis vim infinitan!
Page 155 - Autore iiiditam, quae non in simplici facúltate consistit, qua Scholae contentae fuisse videntur, sed praeterea conatu sive nisu instruitur, effectum plenum habituro, nisi contrario conatu impediatur. Hie nisus passim sensibus occurrit, et meo judicio ubique in materia ratione intelligitur, etiam ubi sensui...

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