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fetti quali nessuna parola di critico può suscitare: si conosce quello ch'è proprio all' uomo, quello che al secolo; quale e quanta armonia tra la imaginazione e l'intelletto, la natura e l'arte, la dottrina e l'amore. Le nuove mie interpretazioni difendo in breve senza magnificarne la bellezza, nè le contrarie combatto. Prescelgo le più semplici: e solo là dove è forte il dubbio, ne pongo due. Le lezioni del testo conformo all'autorità di più codici e stampe; ligio a nessuna. Se circa le lezioni o le interpretazioni mie cadrà disputa, potrò sostenerle o correggerle: ma lo spediente del citare parvemi buono appunto a troncar molte liti; e la brevità parvemi debita cosa nello illustrare un de' più parchi scrittori che onorino l'Italia e la natu

ra umana.

N. TOMMASEO.

L'INFERNO.

CANTO PRIMO.

ARGOMENTO.

Si trova smarrito in una selva: gli vengono incontro una lonza, un leone, una lupa, e gl'impediscono salire al monte: apparisce Virgilio ; propone, per toglierlo di pericolo, condurlo a vedere l'Inferno ed il Purgatorio. Dante gli si raccomanda, e seco s'avvia.

Il punto più poetico è là dove Dante si trova appie del colle vestito del sole di primavera, e guarda alla selva.

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Nota le terzine 3, 6, 8, 9, 10, 12, 13, 14, 16, 17, 19, 2, 27, 34, 35, 36, 43.

2.

3.

Nel

el mezzo del cammin di nostra vita

Mi ritrovai per una selva oscura

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Ahi quanto a r qual era è cosa dura
Questa selva selvia, e aspra, e forte,
Che nel pensier rova la paura!

Tanto è amara
Ma per trattar del

Dirò dell' altre cose

poco è più morte.

ch'i' vi trovai,

i'v'ho scorte.

Mezzo. 11 mezzo della vita ai perfettamente naturati, dice Dante nel Convito, è l'anno XXXV. Il salmo LXXXIX, 10: Dies annorum nostrorum... septuaginta anni. Isaias, XXXVIII: Ego dixi : in dimidio dierum meorum vadam ad portas inferi, che s. Bernardo interpreta: inferni metu, incipit de bonis quaerere consolationem. CAMMIN. Convivio: Nel nuovo cammino di questa vita. Anonimo: Cominciò questa opera a mezzo marzo. SELVA. Convivio: Selva erronea di questa vita. E quasi selva e'figura l'Italia, nella Volgare Eloquenza (I, 18).

SELVAGGIA. Come il cavae cavernae di Virgilio. ASDRA. Virg. (Georg., I) Aspera silva, Lappaeque tribulique.—FORTE. Intralciata e difficile a passare. Purg., XXXIII: Enigma forte. Parad., XXII: Passo forte. L'idea di fare la via d'Inferno impedita da una selva, è in Virgilio.

MORTE. Lib. Reg.: Siccine separas, amara mors.

Tomo I.

4.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

I' non so ben ridir com' i'v' entrai;
Tant' era pien di sonno in su quel punto
Che la verace via abbandonai.

Ma po' ch'i' fui appiè d' un colle giunto,
Là ove terminava quella valle

Che m' avea di paura il cuor compunto;
Guarda' in alto, e vidi le sue spalle
Vestite già de' raggi del pianeta
Che mena dritto altrui per ogni calle.
Allor fu la paura un poco queta
Che nel lago del cuor m' era durata
La notte ch'i' passai con tanta pieta.
E come quei che con lena affannata
Uscito fuor del pelago alla riva,
Si volge all' acqua perigliosa e guala;
Così l'animo mio ch' ancor fuggiva,
Si volse 'ndietro a rimirar lo passo
Che non lasciò giammai persona viva.

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VERACE. Conv.: Nella vita umana sono diversi cammini, delli quali uno è veracissimo, e un altro fallacissimo; e ~ti men fallaci, e certi men veraci. Insiste ivi a lungo sulla medesima inne (cap. VI). ABBANDONAI. Egli è Dante dunque che abbandona la via: l'agoria dunque ha senso non solamente politico, ma morale. Purg., XXX: E volse i passi suoi per via non vera, Immagini di ben seguendo false. Prov (II, 13): Relinquunt iter rectum, et ambulant per vias tenebrosas. Boet.: Ubi oculos a summae lucis veritate ad inferiora et tenebrosa dejecerint, mox inscitiae nube caligant, perniciosis turbantur affectibus.

6. GUARDA'. Psalm. CXX, 1: Levavi oculos meos in montes, unde veniet auxilium mihi. VESTITE. Virgil., VI: Lumine vestit Purpureo. Sotto figura di nuovo giorno in una lettera latina presenta Dante il venire d'Enrico in Italia. E nel Conv. chiama Dio sole spirituale e intelligibile. Eccl. (XXII, 28): Oculi Domini... lucidiores sunt super solem, circumspicientes omnes vias hominum, et profundum abyssi. Prov. (VI, 23): Quia mandatum lucerna est, et lex lux, et via vitae increpatio disciplinae.

7.

9.

PAURA. Virg.: Hoc primum in luco nova res oblata timorem Leniit: hic primum Aeneas sperare salutem Ausus. - LAGO. Così chiama anco in una canzone quella cavità del cuore ch'è ricettacolo del sangue, e che l'Harvey chiama: sanguinis promptuarium et cisterna. Il Boccaccio dice che in questa cavità abitano gli spiriti vitali, e di lì viene il sangue e il calore che per tutto il corpo si spande.

refugit.

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VIVA. Virgil.

FUGGIVA. Virgil.: Animus luctu Lucos Stygios, regna invia vivis. S. Joann.: Ego sum via, veritas, et vita. Ecco perchè smarrita la via vera, egli entra in una selva amara che poco è più morte. Prov. (XII, 28): In semita justitiae vita, iter devium ... deducit ad mortem.

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