L' Enfer

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Hachette, 1879 - 474 pages
 

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Popular passages

Page 190 - Ma quell' ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico , E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico: Ed è ragion ; chè tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gente avara, invidiosa e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
Page 34 - E che gente è, che par nel duol sì vinta ? Ed egli a me : Questo misero modo Tengon 1' anime triste di coloro, Che visser senza infamia e senza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro Degli angeli che non furon ribelli, Né fur fedeli a Dio, ma per sé foro. Cacciarli i ciel per non esser men belli, Né lo profondo inferno gli riceve, Che alcuna gloria i rei avrebber d
Page 434 - Sol nel mondo uscio. Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso ; Ambo le mani per dolor mi morsi. E quei, pensando ch...
Page 32 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch' entrate .' Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 34 - Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte: E la lor cieca vita è tanto bassa, Che 'nvidiosi son d' ogni altra sorte. Fama di loro il Mondo esser non lassa: Misericordia e Giustizia gli sdegna. Non ragioniam di lor, ma guarda, e passa. Ed io, che riguardai, vidi, una insegna, » Che girando correva tanto ratta, Che d...
Page 10 - Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page 64 - Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non mi abbandona. Amor condusse noi ad una morte : Caina attende chi vita ci spense.
Page 262 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. 1' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma che le bolle che 1 bollor levava , E gonfiar tutta e riseder...
Page 290 - E vede presso a sé le fiamme accese, Che prende il figlio e fugge e non s'arresta, Avendo più di lui che di sé cura, 42 Tanto che solo una camicia vesta. E giù dal collo della ripa dura Supin si diede alla pendente roccia, 45 Che l' un de' lati ali
Page 64 - Siede la terra, dove nata fui, Sulla marina dove il Po discende Per aver pace co

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