Storia universale, 35 voll, Volume 2

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Page 435 - La bella libertà, ch' altri t' ha tolta Per tuo non sano oprar, cerca e sospira; E i passi erranti al cammin dritto gira Da quel torto sentier dove sei volta. Che se risguardi le memorie antiche, Vedrai che quei, che i tuoi trionfi ornaro, T' han posto il giogo, e di catene avvinta. L...
Page 426 - Che t' ha via più di questa Italia offesa? E pur, per dar travaglio alla meschina, Lasci la prima tua sì bella impresa. O d' ogni vizio fetida sentina , Dormi, Italia imbriaca; e non ti pesa Ch' ora di questa gente, ora di quella, Che già serva ti fu, sei fatta ancella?
Page 204 - Romanze, notissime, non foss' altro che di nome, anche in Italia; così pensai che la versione di alcune di tali romanze dovesse precedere qualunque altro mio lavoro di simil fatta. Nella molta farragine delle romanze spagnuole conservatesi nelle diverse Raccolte, o sparse qua e là in altre scritture, per poco che vi si faccia mente, non è difficile distinguere quelle che derivano immediatamente dal popolo, dalle altre che non ne provengono se non più o meno mediatamente. La semplice, continua,...
Page 435 - Non è, s' io scorgo il vero, Di chi t' offende il difensor men fero, Ambo nemici sono ; ambo fur servi. Così dunque l' onor, così conservi Gli avanzi tu del glorioso impero? Così al valor, così al valor primiero Che a te fede giurò, la fede osservi ? Or va : repudia il valor prisco, e sposa L' ozio, e fra il sangue, i gemiti e le strida Nel periglio maggior dormi e riposa.
Page 426 - Non hai tu, Spagna, l'Africa vicina, Che t'ha via più di questa Italia offesa? E pur, per dar travaglio alla meschina, Lasci la prima tua si bella impresa. O d'ogni vizio fetida sentina, Dormi, Italia imbr'iaca, e non ti pesa Ch'ora di questa gente, ora di quella Che già serva ti fu, sei fatta ancella?
Page 433 - ... mormora il tuon nel nuvol cieco ? In chiaro stil fieri presagi io reco , E pur anco non desto i suoi nocchieri. La misera ha ben anco" i remi interi, Ma fortuna e valor non son più seco; E vuoI l' ira crudel del destin bieco Ch...
Page 493 - Olimpo, rinomato nel mondo : ho quarantadue cime, sessantadu' fonti : ogni fonte, e una bandiera, ogni ramo, ed un prode. E sull'alta mia cima un'aquila posa , e tra gli artigli tiene un teschio di prode : — Teschio, che facesti tu, che sei condannato ? — Mangia, uccello; la mia giovinezza, mangia la possa mia; che tu faccia un braccio l'ala, e un palmo l'ugna.
Page 415 - E dentro v'era la speranza mia. Quando mi vedde, gran festa mi fece. E poi mi disse : dolce anima mia.
Page 435 - L'empie tue voglie, a te stessa nemiche, Con gloria d'altri, e con tuo duolo amaro, Misera ! t'hanno a sì vil fine spinta.
Page 427 - Vinca gli sdegni e l'odio vostro antico, Carlo e Francesco, il nome sacro e santo di Cristo; e di sua fé vi caglia tanto quanto a voi più d'ogni altro è stato amico.

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