Perchè Divina commedia si appelli il poema di Dante: dissertazione di un ItalianoSocietà tip. de' Classici italiani, 1819 - 62 pages |
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abborrimento accennare affetti agisce anzi avrebbe azioni beatitudine ben anzi Canto XXVII carattere ch'egli chè comico comico-sublime Commedia appellare Commedia appunto congruo conoscitore e spettatore convenevolezza convenire convincen correttiva mordacità d'uopo Dante medesimo dantesco poema dare all'opera deprava depurando e nobilitando descritte detestativo Dio medesimo Divina Commedia dram drammatici poemi enco entusiasmo epopedia esclu favola filosofico voca futura gente genere icastica icastico-pratico ideale immagini della fantasia intito l'entusiasmo l'ideale del poeta l'oggetto l'uomo-genere lificazione limitato e filosofico lodato ed ammirato medesi mente miastico morale odaico oggetto perfetta poema appartiene poema attribuito poema di Dante poema drammatico-scenico poema epico-grafico-morale poema medesimo poesia ponderazioni portollo poteva potrà premettere presente protagonista punto pure qualificazione ragione relazione risibile ROSSETTI Diss sagrato poema sarà satirico scelleraggini sensualizza sentimento sommo spettatore della verità stoltezza sublime sustanziale tacolo tale tesco poema tipico titolo di Commedia tivo tore e spettatore tusiasmo uomo-genere vediamo zione
Popular passages
Page 49 - O somma luce che tanto ti levi da' concetti mortali, alla mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch'una favilla sol della tua gloria possa lasciare alla futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria.
Page 48 - Dell' universo infin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute.
Page 46 - ... questa proferta, degna di tanto grato, che mai non si stingue del libro che '1 preterito rassegna. Se mo sonasser tutte quelle lingue che Polimnia con le suore fero del latte lor dolcissimo più pingue, per aiutarmi, al millesmo del vero non si verria, cantando il santo riso e quanto il santo aspetto facea mero; e così, figurando il paradiso, convien saltar lo sacrato poema, come chi trova suo cammin riciso.
Page 46 - Al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo Cominciò gloria tutto il Paradiso, Sì che m' inebbr'iava il dolce canto. Ciò ch1 to vedeva mi sembrava un riso Dell' universo, perché mia ebbrezza Entrava per F udire e per lo viso.
Page 48 - Da quinci innanzi il mio veder fu maggio Che 'I parlar nostro, eh' a tal vista cede, E cede la memoria atanto oltraggio.
Page 45 - Se mo sonasser tutte quelle lingue, Che Polinnia con le suore féro Del latte lor dolcissimo più pingue, Per aiutarmi, al millesmo del vero Non si verria, cantando il santo riso, E quanto il santo aspetto facea mero.
Page 16 - V epico-grafico-morale sì eneomiastico che detestatilo , ed in massima parte anche satirico. Del detestativo e satirico sono promiscuamente ma generalmente le prime due Cantiche, mentre per lo encomiastico la terza precipuamente si distingue. Onde giustificare questa proposizione fa di mestieri che io accenni ciò che per genere epico-grafico-morale io veramente intenda. Epica poesia é quella che sensualizza gl'ideali dell...
Page 25 - Y entusiasmo ha per oggetto 1* illusione, é sempre un' azione perfetta, e sviluppata nelle sue cause ed effetti: e tale è appunto l'ideale del poema di Dante. L'uomo non come individuo, ma come genere, é il protagonista del poema.
Page 46 - Poema sacro, Al qual ha posto mano e Ciclo e terra, Sì che m
Page 43 - E chi ci assicura che Dante stesso non abbia attribuito al suo poema l'aggiunto...