Codice diplomatico longobardo dal DLXVIII al DCCLXXIV: con note storiche, Volume 5Stamperia reale, 1855 |
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ACTUM ADELCHIS aliquando anno regni eorum Arrigo Arrigo VII atque avea avesse Barsocchini Bertini Cane Scaligero Carlomagno Carta cartula Castello Castrum Codice Carolino Dante Alighieri Desiderio dicto Dino Compagni Domini Domno Ecclesia Ecclesiae Farfa feliciter Feltro figliuolo filio qd Firenze Frate Ilario fuerit Gentilotti Ghibellini GIOVANNI VILLANI Guelfi guidrigildo hanc IDEM indictione Inferno integrum ipsa ipse ipsius ipso ividem l'Alighieri Lettera Longobardi Lucca Macerata Feltria manu mea MARIAE meis mihi Monastero Monte Cerignone Montefeltro Muratori neque nobis nomine nostris nostrum omnia omnibus Paolo I.º PEREDEO PETRI Pietrarubbia Pipino Poeta potestate predicta presb Presbiter Purgatorio quae qualiter quam quod Re Pipino rebus Rege regibus rogatus Sancti scripsi sicut Signum manus subscripsi sunt supra suprascripta tempore testis Signumms tibi Ugo della Faggiola Uguccione della Faggiola Vedi prec Veltro Vescovo vestra vinea viro Visigoti vobis
Popular passages
Page 38 - Aquila che lasciò le penne al Carro, Perchè divenne mostro e poscia preda; Ch' io veggio certamente, e però il narro, 40 A darne tempo già stelle propinque, Sicuro d'ogni intoppo e d'ogni sbarro; Nel quale un Cinquecento Dieci e Cinque, Messo di Dio, anciderà la fuia, E quel Gigante che con lei delinque. 45 E forse che la mia narrazion buia, Qual Temi e Sfinge, men ti persuade, Perch...
Page 151 - ... agnello, nimico ai lupi che gli danno guerra; con altra voce ornai, con altro vello ritornerò poeta; ed in sul fonte del mio battesmo prenderò '1 cappello; però che ne la fede, che fa conte l'anime a Dio, quivi intra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte. Indi si mosse un lume verso noi di quella spera ond'uscì la primizia che lasciò Cristo de...
Page 96 - Quaggiù, dove l' affetto nostro langue, Mirabil cosa non mi sarà mai : Che là, dove appetito non si torce, Dico nel Cielo , io me ne gloriai. Ben se...
Page 35 - Adice richiude, né per esser battuta ancor si pente ; ma tosto fia che Padova al palude cangerà l'acqua che Vicenza bagna, per essere al dover le genti crude...
Page 139 - In, non curar d' argento né d' affanni. E veramente chi più ricco di Cane Scaligero e più infaticabile? Ma non per questo egli era un Capitano, ed un guidatore d' eserciti contro possente inimico in campo aperto.
Page 12 - Ma perché l'occhio cupido e vagante a me rivolse, quel feroce drudo la flagellò dal capo infin le piante; poi, di sospetto pieno e d'ira crudo, disciolse il mostro, e trassel per la selva, tanto che sol di lei mi fece scudo a la puttana ea la nova belva.
Page 151 - Se mai continga che il poema sacro... Vinca la crudeltà che fuor mi serra Del bello ovile, ov'io dormii agnello Nimico ai lupi che gli danno guerra...
Page 117 - O montanina mia canzon, tu vai : forse vedrai Fiorenza, la mia terra, che fuor di sé mi serra, vota d'amore e nuda di pietate ; se dentro v'entri, va...
Page 180 - Che l' una parte e l' altra avranno fame Di te ; ma lungi fia del becco l
Page 140 - Che, se la voce tua sarà molesta nel primo gusto, vital nutrimento lascerà poi, quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento che le più alte cime più percuote; e ciò non fa d'onor poco argomento.