Introduzione alla logica: studi di Alessandro Paoli ad uso delle scuoleSuccessori Le Monnier, 1869 - 327 pages |
Contents
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Common terms and phrases
abbia abbiamo acquista alcune altra altre animo antichi anzi apparisce Aristotele bello bisogno causa certo chiama ciascuna cognizioni colla colori comune concetti condizioni conoscere corpo credo criterio dato determinazioni dice differenza dire discorso diverse dottrine elementi facoltà filosofi fondamento forma forza Galileo generale giudizio grado greco guisa idee imagini impressioni intelligenza intendere intorno l'animo l'uomo lascia leggi lingua linguaggio logica luce luogo manifesta mano Massimi meglio mente metafisica metodo mezzo mondo movimento natura naturale necessario nome nuove oggetti opere opinioni ordine osservazioni parla parole particolari passi pensare pensiero percezione Platone poco pone popolo porta possa posto potenza potere prende presente principii proposito proprio prova pure quei questione ragione relazione ricerca riceve riflessione riguardo ritrovare sapere scientifica scienza scuole secolo sensazione sensibili senso sentimenti significato sistema Socrate Sofisti spiegare spirito studio suoni tratto trova umana uomo varie Vedi veniva verità vero Vico viene zione καὶ
Popular passages
Page 116 - Ma che ne' corpi esterni, per eccitare in noi i sapori, gli odori ei suoni, si richiegga altro che grandezze, figure, moltitudini e movimenti tardi o veloci, io non lo credo; e stimo che, tolti via gli orecchi le lingue ei nasi, restino bene le figure i numeri ei moti, ma non già gli odori né i sapori né i suoni, li quali fuor dell'animai vivente non credo che sieno altro che nomi, come a punto altro che nome non è il solletico e la titillazione, rimosse l'ascelle e la pelle intorno al naso.
Page 165 - L'aveva trovato tra due litiganti, uno de' quali perorava caldamente la sua causa; e quando costui ebbe finito, il giudice gli disse: avete ragione. Ma, signor giudice, disse subito l'altro, lei mi deve sentire anche me, prima di decidere.
Page 251 - ... bene che il modo col quale Iddio conosce le infinite proposizioni, delle quali noi conosciamo alcune poche, è sommamente più eccellente del nostro, il quale procede con discorsi e con passaggi di conclusione in conclusione, dove il Suo è di un semplice intuito...
Page 310 - ... divino con la semplice apprensione della sua essenza comprende, senza temporaneo discorso, tutta la infinità di quelle passioni; le quali anco poi in effetto virtualmente si comprendono nelle definizioni di tutte le cose, e che poi finalmente, per esser infinite, forse sono una sola nell'essenza loro e nella mente divina. Il che...
Page 1 - La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscer i caratteri ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, ei caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto...
Page 239 - E a chi si ha da ricorrere per definire le nostre controversie, levato che fusse di seggio Aristotile? qual altro autore si ha da seguitare nelle scuole, nelle accademie, nelli studi?
Page 309 - ... il modo col quale Iddio conosce le infinite proposizioni, delle quali noi conosciamo alcune poche, è sommamente più eccellente del nostro, il quale procede con discorsi e con passaggi di conclusione in conclusione, dove il Suo è di un semplice intuito: e dove noi, per esempio, per guadagnar la scienza d'alcune passioni...
Page 201 - Tal divina architetta ha mandato fuori il mondo delle nazioni con la regola della sapienza volgare, la quale è un senso comune di ciascun popolo o nazione, che regola la nostra vita socievole in tutte le nostre umane azioni così, che facciano acconcezza in ciò che ne sentono comunemente tutti di quel popolo o nazione. La convenienza di questi sensi comuni di popoli o nazioni tra loro tutte è la sapienza del genere umano.
Page 115 - ... debba essere bianca o rossa, amara o dolce, sonora o muta, di grato o ingrato odore, non sento farmi forza alla mente di doverla apprendere da cotali condizioni necessariamente accompagnata: anzi, se i sensi non ci fussero scorta, forse il discorso o l'immaginazione per se stessa non v'arriverebbe già mai.
Page 243 - Estrema temerità mi è parsa sempre quella di coloro che voglion far la capacità umana misura di quanto possa e sappia operar la natura, dove che, all'incontro, e' non è effetto alcuno in natura, per minimo che e' sia, all'intera cognizion del quale possano arrivare i più specolativi ingegni.