Storia della Toscana sino al principato: con diversi saggi sulle scienze, lettere e arti, Volumes 3-4

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N. Capurro, 1815
 

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Popular passages

Page 54 - E gì' infiammati infiammar si Augusto, Che i lieti onor tornare in tristi lutti. L'animo mio, per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro, che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d
Page 85 - Excudent alii spirantia mollius aera, credo equidem, vivos ducent de marmore vultus, orabunt causas melius, caelique meatus describent radio et surgentia sidera dicent : 850 tu regere imperio populos, Romane, memento (hae tibi erunt artes), pacisque imponere morem, parcere subiectis et debellare superbos.
Page 180 - Le antiche mura , che ancor teme ed ama, E trema il mondo, quando si rimembra Del tempo andato, e indietro si rivo/ve(56), che cosa non si poteva attendere?
Page 113 - Qui non si canta al modo delle rane, Qui non si canta al modo del poeta Che finge imaginando cose vane; Ma qui risplende e luce ogni natura Che a chi intende fa la mente lieta. Qui non si sogna per la selva oscura.
Page 183 - Fossin le voci de' sospir miei in rima, Fatte l'avrei dal sospirar mio prima In numero più spesse, in stil più rare. Morta colei, che mi facea parlare, E che si stava de...
Page 154 - De gli occhi de la mia donna si move un lume si gentil che, dove appare, si veggion cose ch'uom non pò ritrare per loro altezza e per lor esser nove: 4 e de...
Page 197 - 1 facci a tempo, e per cagione Che la mia fama ne fosse onorata, Come sarà da zotiche persone. Non ti maravigliar di ciò lettore, Che '1 libro è fatto come è 1
Page 154 - Dell' umana natura posto in bando : Che in la mente m' è fitta, ed or m' accora, La cara e buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M'insegnavate come l'uom s'eterna: E quant' io l' abbi in grado, mentr' io vivo, Convien che nella mia lingua si scerna.
Page 170 - Ma invece di placarsi misero essi le mani addosso al giovine, e condottolo in una stalla sopra una niangiatoja , gli recisero quella mano con cui avea ferito Vanni , gli tagliarono il viso, e così mal concio lo rimandarono a casa (5). Questi atroci misfatti risvegliarono alle armi ed al sangue ambedue le parti, fra le quali il resto della città, e del contado restò diviso. Quasi ogni giorno si veniva alle mani dai cittadini , e molte crudeli uccisioni avvennero in quell'infelice città, alcuna...
Page 166 - L' angel di Dio mi prese , e quel d' Inferno Gridava : o tu dal ciel, perchè mi privi? Tu te ne porti di costui l' eterno Per una lagrimetta che 'l mi toglie , Ma io farò dell' altro altro governo. Ben sai come nell' aer si raccoglie Quell' umido vapor che in acqua riede Tosto che sale dove 'l freddo il coglie.

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