La divina commedia, Volume 2

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A spese di F. Dienemann e comp., 1804
 

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Page 45 - Hai tu mutato e rinnovato membre ì E se ben ti ricorda, e vedi lume, Vedrai te simigliante a quella inferma, Che non può trovar posa in su le piume, Ma con dar volta suo dolore scherma.
Page 42 - E l' un l' altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell' anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e I'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Page 197 - Diss' io a lei, verso questa riviera, Tanto ch' io possa intender che tu canti. Tu mi fai rimembrar, dove e qual era Proserpina nel tempo, che perdette La madre lei, ed ella primavera.
Page 112 - Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio; e non fora giustizia Per ben letizia, e per male aver lutto.
Page 29 - Ed egli a me : Questa montagna è tale, Che sempre al cominciar di sotto è grave, E quanto uom più va su, e men fa male. Però quand' ella ti parrà soave Tanto, che il su andar ti fia leggiero, Come a seconda giù andar per nave ; Allor sarai al fin d' esto sentiero : Quivi di riposar l
Page 61 - Nell' ora che comincia i tristi lai La rondinella , presso alla mattina , Forse a memoria de' suoi primi guai ; E che la mente nostra , pellegrina Più dalla carne e men da...
Page 75 - Come del suo voler gli angeli tuoi Fan sacrificio a te, cantando Osanna, Così facciano gli uomini de
Page 195 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno, Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento, Su per lo suoi che d
Page 192 - Nell' ora, credo, che dell' oriente Prima raggiò nel monte Citerea, Che di foco d' amor par sempre ardente, Giovane e bella in sogno mi parea Donna vedere andar per una landa Cogliendo fiori, e cantando dicea: Sappia, qualunque il mio nome domanda, Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi allo specchio qui m...
Page 98 - Nè lascerò di dir, perch' altri m' oda : E buon sarà a costui, se ancor s' ammenta Di ciò, che vero spirto mi disnoda. Io veggio tuo nipote, che diventa Cacciator di quei lupi, in sulla riva Del fiero fiume, e tutti gli sgomenta. Vende la carne loro, essendo viva; Poscia gli ancide come antica belva : Molti di vita, e sè di pregio priva. Sanguinoso esce della trista selva; Lasciala tal, che di qui a mill' anni Nello sta'to primaio non si rinselva.

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