Raccolta dei poeti satirici italiani: premessovi un discorso intorno alla satira ed all' ufficio morale di essa, Volume 1

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Dalla Società editrice della Biblioteca dei comuni italiani, 1853 - 515 pages
 

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Popular passages

Page xxxv - Se mai continga che il poema sacro Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m'ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà che fuor mi serra Del bello ovile ov...
Page 78 - Costabil, sì e' ho il terzo Di quel ch'al notar vien d'ogni negozio. Gli é, perché alcuna volta io sprono e sferzo Mutando bestie e guide, e corro in fretta Per monti e balze, e con la morte scherzo. Fa' a mio senno, Maron, tuoi versi getta Con la lira in un cesso, e un'arte impara, Se beneficio vuoi, che sia più accetta. Ma tosto che n...
Page 102 - In casa mia mi sa meglio una rapa ch'io cuoca, e cotta s'un stecco me inforco, e mondo, e spargo poi di acetto e sapa, 45 che all'altrui mensa tordo, starna o porco selvaggio; e così sotto una vii coltre, come di seta o d'oro, ben mi corco.
Page 103 - Francia e Spagna; a me piace abitar la mia contrada. Visto ho Toscana, Lombardia, Romagna, quel monte che divide e quel che serra Italia, e un mare e l'altro che la bagna.
Page 128 - Dio, non de' parerci strano se talor cade giù cieco e confuso. Ma tu, del qual lo studio è tutto umano e son li tuoi...
Page 79 - Fa che la povertà meno m' incresca, E fa che la ricchezza sì non ami, Che di mia libertà per suo amor esca. Quel ch'io non spero aver , fa ch' io non bra mi , Che né sdegno né invidia mi consumi, Perché Marone o Celio il signor chiami.
Page 102 - So ben che dal parer dei più mi tolgo, che '1 stare in corte stimano grandezza, che io pel contrario a servitù rivolgo. Stìaci volentier dunque chi la apprezza; fuor n'uscirò ben io, s'un dì il figliuolo di Maia vorrà usarmi gentilezza. Non si adatta una sella o un basto solo ad ogni dosso: ad un non par che l'abbia, a l'altro stringe e preme e gli da duolo.
Page 121 - Che un'altra che per prenderli ci é posta, Non osa trar del sacco la bandiera. Saggio chi dal castel poco si scosta; Ben scrivo a chi più tocca, ma non torna, Secondo ch'io vorrei, mai la risposta.
Page 102 - Ad altro stringe e preme e gli da duolo. Mal può durare il rosignolo in gabbia ; Più vi sta il cardellino, e più il fanello, La rondine in un dì vi muor di rabbia. Chi brama onor di sprone o di cappello Serva re, duca, cardinale o papa ; Io no, che poco curo e questo e quello. In casa mia mi sa meglio una rapa Ch...
Page 106 - Bibiena" espedito m'ha il resto alle mie spese. Indi col seno e con la falda piena di speme, ma di pioggia molle e brutto, la notte andai sin al Montone a cena." Or sia vero che 'l Papa attenga tutto ciò che già offerse, e voglia di quel seme, che già tanti anni i' sparsi, or darmi il frutto...

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