La Commedia di Dante Allighieri: Inferno. Appendice: Epistola di Dante ad Arrigo di Luxemburg ... volgarizzamento dal latino d'autore antico e di data incerta; Epistola di Dante a principi e cardinali dopo la morte di Clemente V. affinchè eleggessero papa italiano, volgarizzamento dal latino d'autore antico e di data incertissima; Inferni, capitulum IV-VII (translation in Latin hexameters ed. from the Fontanini codex) |
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Accademici alcun Allor altra altre anima antichi anzi assai avea buon CANTO capo cerchio certo ciascun Cielo cita Codd codici collo color colui comune credo Dante Dicendo dinanzi dire disse dissi diverse dolor duca duro eran fece fondo fossi gente gran gridò guarda Inferno infino innanzi insieme intendere intorno l'altro lascia Latino legge levar lezione lingua Lombardi lunga luogo Maestro male mano meglio mente mezzo misero mondo morte nome note nuova occhi pare parlar parole passo penna Pensa piè piedi poco poeta porta poscia postilla potuto presso pronunzia quei Quivi ragione Rispose scrivo seguaci seguo senso sentire sovra spesso suono terra testi torna tristo troppo trovo uomo variante veder vedi veggo venir verbo verso vidi Virgilio viso vivo Volgata volte
Popular passages
Page 17 - Lucevan li occhi suoi più che la stella; e cominciommi a dir soave e piana, con angelica voce, in sua favella...
Page 29 - Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 52 - l Poeta mi disse : Che pense? Quando risposi, cominciai: O lasso, Quanti dolci pensier, quanto disio Menò costoro al doloroso passo ! Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, E cominciai : Francesca , i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi : al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 7 - Tal mi fece la bestia senza pace , Che, venendomi incontro, a poco a poco Mi ripingeva là, dove il Sol tace.
Page 131 - O vendetta di Dio, quanto tu dei Esser temuta da ciascun che legge Ciò che fu manifesto agli occhi miei ! D' anime nude vidi molte gregge, Che piangean tutte assai miseramente, E parca posta lor diversa legge.
Page 154 - La gente nuova ei subiti guadagni, Orgoglio, e dismisura han generata, Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni.
Page 9 - Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m
Page 48 - Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle Genti, che l' aura nera si gastiga? La prima di color, di cui novelle Tu vuoi saper, mi disse quegli allotta, Fu imperatrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu sì rotta, Che libito fe' licito in sua legge, Per torre il biasmo, in che era condotta.
Page 54 - Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 51 - Amor condusse noi ad una morte : Caina attende chi vita ci spense.