Delle lodi del Petrarcaper l'erede di Alberto Pazzoni regio-ducale stampatore, con permesso de' Superiori, 1787 - 88 pages |
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Accademia adunque affetti allor amico amore Anacreonti anima antichi armonia barbari beata bellezza Bello morale Benaglio Boccaccio buon canto Canzoniere caro celebre cielo Cino coll colloquj cuor umano d'amore d'ogni Dante degno dice divenne divino dolce donna dotti Eneida esempio età felice filosofia gentile Giotto giovane gloria gran poeta Grecia gusto illustre immagini immortale ingegno insino Italia l'altre l'Italia latini Laura Lazarini lettere lingua linguaggio lirico maestro maraviglia memorie mirabil nazioni nobile numero armonioso nuovo ognor Omero onor parlare Parnasso passione patria penna pensiero Petrarca Petrarchesca piagne pienza Pindaro Platone poema poesia poetica ponno prosa provenzale pruove quai rime sacro seco secoli Seneca sente soave Sofocle Sonetto spesso spirito stile strigne studj sublime suon Tassoni Tito Livio Trionfi Trissino troppo trova Trovatori varsi Vedi versi Virgilio virtu virtuoso vizj volga
Popular passages
Page 27 - delle sette arti e della filosofia, e di tutte le cristiane cose maestro » qual parer volle dottissimo, fece un libro, far credendo e volendo un poema, e lasciò il primo una biblioteca in rime e in versi, sotto comico nome, alla posterità che ancor la studia e l'interpreta, disputando e traendone i lumi sparsi di storia e di critica, di filosofia e teologia, e precetti e sentenze ed assiomi di tutta quella sapienza, per cui Boccaccio stesso, dottissimo, raffermò non altra più dotta opera ne'...
Page 29 - Canzoniere e per vedere l'erculea sua clava in un sì destro e pieghevole arco cambiata per man d'amore, come, a tal nuova grazia ed altezza, placato avrebbe quel suo magistral sopracciglio, a farsi terso elegante e passionato ed armonico, siccome l'anima eccelsa il potea, riconoscendo al paragone l'irreconciliabile inimicizia tra le astruse lingue e dottrine e la vera...
Page 31 - ... cioè vero poeta della nazione, qual divenne Petrarca, innamorando della lettura chi letto mai non avea, del gusto delle lettere chi appena scriver sapeva, del ritiro e del silenzio chi vivea tra lo strepito e le discordie, della più dolce filosofia chi non conoscea che il combattere in campo o nelle scuole, infin de' musicali concenti poetici chi a' canti e suoni stridenti era avvezzo de' giullari e de
Page 42 - Fatte l' avrei dal sospirar mio prima In numero più spesse, in stil più rare. Morta colei che mi facea parlare, E che si stava de' pensier mie' in cima ; Non posso, e non ho più sì dolce lima, Rime aspre e fosche far soavi e chiare. E certo ogni mio studio in quel temp' era Pur di sfogare il doloroso core In qualche modo, non d
Page 27 - Con tal penna e sì licenziosa la quistion più spinosa de' termini propri scolastici osò vestire, ogni rima più strana intrecciarvi, e tutto avvolse di gotiche forme ed immagini, di vision misteriose, ed ogni dottrina colle finzioni legando de' tempi suoi superstiziosi, che come vere prendevanle ed istruttive.
Page 57 - ... e il volgare ; lo stile , il vero stile , cioè pensiero ed elocuzione felice, vien da lung'arte congiunta a natura , che dan proprio volto e carattere al gran talento , allo scrittor esemplare , che è desso lui e non altro : Ornamenti stranieri , false filosofie travisino versi , tradiscan poeti , la vera la gran poesia , di cui l...
Page 82 - ... qual Principe non incitò ad aprir scuole e biblioteche a favorir dotti e studiosi a procacciar codici e libri a combattere finalmente per ogni maniera le reliquie della barbarie, ea promovere il bene universale coll...
Page 52 - Petrarca: il cui stile ha in oltre (io non parlo qui solo delle canzoni amorose, ma anche singolarmente e nominatamente delle tre liriche: O aspettata in del beata e bella, Spirto gentil che quelle membra reggi, Italia mia ec.) ha una semplicità e candidezza sua propria, che però si piega e si accomoda mirabilmente alla no...
Page 37 - ... gli affetti ei pensieri al sublime, e giunse a conciliar insieme colla ricchezza e varietà facile de...
Page 29 - Petrarca (1786), che dunque ha già visto la grande battaglia delle Virgiliane (1757) e Inglesi (1767), il Bettinelli ripensa ancora a Dante posto di fronte al lodato Petrarca: « Oh se Dante ancor per poco fosse vissuto per udir quel mirabil concento purissimo del Canzoniere e per vedere l'erculea sua clava in un sì destro e pieghevole arco cambiata per man d'amore, come, a tal nuova grazia ed altezza, placato avrebbe quel suo magistral sopracciglio, a farsi terso elegante e passionato ed armonico,...