Origine della lingua italiana, Part 1Tip. e Libr. della Volpe, 1831 - 1506 pages |
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abbiamo alcuni alora alterazione anno Antiq Barbari Boii Bologna bolognesi bresciani Brettoni cagione cangiare carta scritta l'anno chè Chel città comecchè composta comune conoscere conservano corruzione credere Dante Decimo Bruto dialetti dice il Bullet dicesi dire diversità documenti erano Etruschi favella forma fossero francese Francia furono gallese Galli Boii Galli transalpini gallo-italiche havvi Heneti Imperatori Laonde legge liani lingua celtica lingua etrusca lingua gallica lingua illustre italiana Lingua Ital lingua italiana lingua latina lingua romana lingua volgare Livio lognesi lombardi Longobardi manifesto mente mescuglio Misser monte Murat niun nobili nome nuncia odierna Orig origine Paganino parlare parole perciocchè piantare Polibio popoli italiani pronomi pronuncia quod Rhetii romagnuoli Romani rono scorça scrittori scrive secoli sembra siando Siche sieno Signum manus simile spagnuoli stasone suono Svet tedesco terra teutonica Toscana uomini usato varj Vedi Veneti Veronesi vocaboli voci gallo-italiche volgari WIDENER
Popular passages
Page 201 - Ed io a lui: Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg'io, diss'egli, il nodo Che il Notaio, e Guttone, e me ritenne Di qua dal dolce stil nuovo ch'i
Page 202 - S'io avesse pensato che sì care fossin le voci de' sospir' miei in rima, fatte, l'avrei dal sospirar mio prima, in numero più spesse, in stil più rare; morta colei che mi facea parlare e che si stava de...
Page 148 - Adunque ritrovato quello che cercavamo, dicemo, che il volgare illustre, cardinale, aulico e cortigiano* in Italia è quello, il quale è di tutte le città italiane, e non pare che sia di ninna, col quale i volgari di tutte le città d' Italia si hanno a misurare, ponderare e comparare.
Page 206 - Sì penetrar nella vietata parte: <-• Ivi si spazia, ivi contempla il vero Di tante meraviglie a parte a parte : Poscia al desio le narra , e le descrive , E ne fa le sue fiamme in lui più vive . 33.
Page 182 - Se fra' dialetti italiani ve ne fosse alcuno che avesse preminenza su gli altri, prima di Dante, del Petrarca, e del Boccaccio; e se la ottenesse mercé di loro il toscano. 9. Perché mai la lingua italiana giunta alla perfezione prima...
Page 167 - Dio vel saperieno dire : e se loro avessero avuta la mente a Dio non sariano stati a guardare quel che mi facesse. Il vescovo acceptò la scusa , e conoscette Danti per savio huomo scorgendo questi invidiosi per bestioni.
Page 206 - Come per acqua o per cristallo intiero trapassa il raggio, e no '1 divide o parte, per entro il chiuso manto osa il pensiero sì penetrar ne la vietata parte: ivi si spazia, ivi contempla il vero di tante meraviglie a parte a parte; poscia al desio le narra e le descrive, e ne fa le sue fiamme in lui più vive.
Page viii - Nerli, e quel del Vecchio Esser contenti alla pelle scoverta, E le sue donne al fuso, ed al pennecchio. O fortunate ! e ciascuna era certa Della sua sepoltura, ed ancor nulla Era per Francia nel letto deserta. L' una vegghiava a studio della culla, E consolando usava l' idioma, Che pria li padri e le madri trastulla : L' altra traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, e di Fiesole, e di Roma.
Page 44 - Gallicismo, uniformandosi co' dialetti di Bergamo e d'altri Lombardi; dove i Veronesi hanno la favella ed il suono istesso di Vicenza e di Padova, che n'è sì alieno. Questo per verità è un testimonio sensibile e ancor presente; certa cosa essendo che i nostri odierni dialetti non altronde si formarono, che dal diverso modo di pronunziare negli antichi tempi e di parlar popolarmente il Latino; la qual diversità non altronde nasceva, che dal genio delle varie lingue che avanti la Latina correvano,...