Notizie e guida di Firenze e de'suoi contorniG. Piatti, 1841 - 613 pages |
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affr affreschi Agnolo Bronzino alcuni Alessandro Allori allora alunni Andrea del Sarto antichi Antonio architetto Archivio Bartolommeo Batista Bernardo Buontalenti Bigallo Borgo braccia Brunelleschi Buonarroti Buontalenti cappella Carlo Dolci casa celebre Chiesa città cittadini classi colla Congregazione convento Cosimo Cristo Croce Crocifisso d'ogni detto disegno Domenico ebbe edifizi equivale fabbrica facciata famiglia fanciulle Fiesole Filippo fior fiorentino fiorini Firenze Francesco furon furono Gesù Gherardo Silvani Giovanni Giuseppe governo Granduca istituita Jacopo Jacopo Vignali l'anno lavori libreria Lira loggia Lorenzo Luca della Robbia luogo Madonna col Figlio maggiore manifattura Maria Matteo Rosselli medesimo Medici Michelangiolo Monte monumento Niccolò nome notabili nuovo Onorio Marinari opere Palazzo patria Piazza Pier Pier Dandini Pietro Leopoldo pitture Poccetti popolo porta pubblico Repubblica ritratto sagrestia Santi di Tito scult Sculture ec scuole secolo soppresso spedale stabilimento Stanza statua in marmo storia strada studj Tabernacolo Toscana Uffizi varj Vasari Vecchio Vincenzo Meucci zione
Popular passages
Page 341 - quali, in persona della Notte, rispose Michelagnolo così : Grato mi è il sonno , e più l'esser di sasso, Mentre che il danno e la vergogna dura , Non veder, non sentir, m' è gran ventura : Però non mi destar ; deh parla basso.
Page 494 - Se mai continga che il Poema sacro, Al quale ha posto mano e Cielo e Terra, SI che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov...
Page 534 - Nondimeno negli ultimi tempi della sua vita sentì gravissimi dispiaceri : perché dei duoi figliuoli ch' egli ebbe, Piero e Giovanni, questo morì, nel quale egli più confidava ; quell' altro era infermo, e per la debolezza del corpo poco atto alle pubbliche e alle private faccende. Dimodoché facendosi portare dopo la morte del figliuolo per la casa, disse sospirando : Questa é troppo gran casa a si poca famiglia. Angustiava ancora la grandezza dell' animo suo non gli parere d...
Page 310 - Per entro il cielo scese una facella. Formata in cerchio a guisa di corona, E cinsela, e girossi intorno ad ella. Qualunque melodia più dolce suona Quaggiù, e più a sè l' anima tira, Parrebbe nube che squarciata tuona, Comparata al sonar di quella lira, Onde si coronava il bel zaffiro, Del quale il ciel più chiaro s
Page 264 - I. le faccende dello Stato e sue, le conversazioni, i ritrovati. Godeva anche il povero quella magnificenza del ricco, non la invidiava: quella spesa fatta a pubblico benefizio e spettacolo, era per tutti un godimento.
Page 530 - ... quelle arti che solamente in lui meritarono il nome di liberali. Chiedeva il feroce Alessandro che Michelangiolo eleggesse seco lui loco opportuno a fondare una fortezza, sostegno della nuova potenza e terrore dei cittadini. Negò quel grande- I...
Page 268 - D'altro ch'io vidi, tenni Poco ricordo e poco me ne cale: :' Sol mi restò immortale ' , : Memoria, ch'io non vidi in tutta quella Bella città, di voi cosa più bella. Voi quivi, dove la paterna chiara Origine traete, Da...
Page 484 - Avvenne che per mala guardia di colui che lo custodiva, uscì della sua stia 2 correndo per Firenze ; onde tutta la città fu commossa di paura. E capitò in orto santo Michele, e quivi prese un fanciullo, e tenealo fra le branche. E vedendo la madre questo (e non ne avea più, e questo fanciullo- partorì llo poiché 'l padre fu morto da suoi nemici di coltello), come disperata, con grande pianto, e scapigliata, corse contro 'l leone, e trassegliel delle branche.
Page 572 - Salvi , quando furono giunti colla rovina in luogo dove si scoperse loro il refettorio , nel quale di mano d'Andrea del Sarto era dipinto un cenacolo , a un tratto tutti quanti, quasi fossero cadute loro le braccia e la lingua, si fermarono e tacquero, e pieni d'inusitato stupore non vollero andare più oltre colla rovina; cagione che ancora oggi si può in quel luogo vedere, con maggior maraviglia di chi maggiormente intende, una delle più belle dipinture dell
Page 284 - Fiorentini sono mercatanti, gli tengono non nobili e generosi , ma vili e plebei, dove io ali' opposto mi sono meco medesimo molte volte stranamente maravigliato, com'esser possa che in quelli uomini, i quali sono usati per picciolissimo prezzo infine dalla prima fanciullezza loro a portare le balle della lana in guisa di facchini, e le sporte della seta a uso di zanaiuoli , ed in somma star poco meno che schiavi tutto...