E, senza cura aver d' alcun riposo, Tanto ch' io vidi delle cose belle, dam veritatem (a). E Dante si suppone, 135. SENZA Cura aver d' ALCUN RIPOso. E pure non fu la via nè agevole, nè lunga meno del semidiametro della Terra: ma, come su è detto, il Poeta tendeva con la meditazione ad unum incessanter. 136-138. SALIMMO ecc. Ordina: Salimmo tanto su... ch'io vidi per un pertugio tondo delle cose belle ecc. VIDI PER UN PERTUGIO. Vide, dunque, non molto prima ch' egli uscisse alla cima dell' ascendente cammino. E Poco 155 potea parer li del di fuori (Purg.XXVII, 137 seg. DELLE COSE BELLE. Vedi Inf. I, 40. Che porta il ciel, girando secondo il sistema astronomico di Tolomeo. Cosł altrove (Purg. XIV, 148 seg.) è detto: Chiamavi il cielo, e intorno vi si gira Mostrandovi le sue bellezze eterne. 139. STELLE. Dopo una notte di molti anni passati nella Selva oscura; dopo la contemplazione e l'abborrimento de'vizi puniti nell' Inferno; dopo l' ardua salita del Cammino ascoso; dopo, insomma, aver percorso una via di pietà, di dolore e d'umiltà profonda, e rifatto in senso contrario la linea segnata nelle viscere della Terra dalla caduta del primo Superbo; il Poeta è fatto degno di RIVEDER LE STELLE, segni propizi a chi naviga per lo mare di questa vita; ed alle quali sol quegli non mira e non tende,che disconosce la dignità della divina sua origine, e la sua fragile creta non sente animata di aura immortale. Da ultimo è bene osservare che il Poeta racquista le virtù intellettuali nell' Inferno che giustifica; e rivede le stelle (Inf. XXXIV, in fine): si veste delle virtù morali nel Purgatorio che purifica; ed è disposto di salire alle stelle (Purgat. XXXIII, in fine): gli son donate le virtù teologiche o infuse nel terzo aringo; ed egli trasvola il Cielo, che santifica, e il suo disiro e il velle è volto da Colui medesimo che muove il Sole e le altre stelle (Par. XXXIII, in fine). Guide a sì alta via Virgilio e Beatrice; poichè senza l'accordo della Ragione e della Fede non è chi speri di salire a Dio. DALLA SELVA ALLE RADICI DELLA MONTAGNA DEL PURGATORIO PREAMBOLO AL VIAGGIO DE' SETTE GIORNI DOMENICA DELLE PALME che si conta dalla sera del di 2 a quella del 3 aprile 1300. Non autem exiguum est vel unum istum diem in peccatorum contritione transigere, et ad coelestem Philosophiam respicere, animaeque permittere, ut, vel paulisper, a mundanis respiret curis. S. Hyeron. |