Opere di Vincenzo Monti ...: PoemettiPresso G. Resnati, 1839 |
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alfin allor alma Amor anco avea Bardo bella Callimaco CANTO QUARTO CANTO TERZO celeste Chè chiome cielo ciglio colla crin crudele d'ogni diè divina dolce dolor Ecetra Eneide Esiodo fato Feronia fianco fiero figlio fiori fiume flutti foco fronte fulmine furor Giapeto Giove Giunone gran grido guardo guerrieri Iliade immortal intanto l'alma l'altro l'ira l'onda labbro lagrime Latium luce lungo madre misero Mnemosine MONTI mortali morte muggito Muse nembi Nettuno Ninfe nome NOTE AL CANTO nube Numi occhi Olimpo Omero orrendo Ovidio padre parea parla passo patria pensiero periglio petto pianto piè pietà pietoso Poemetti poeta Pomezia poscia procelle Prometeo ragione rive rupi sacro sangue Saturno segg SELVA NERA selve sembianza senno sente sospiri spada spirto sublime superbo terra territorio pontino Titani tremenda trono tuoni vede vendetta venía versi Virgilio virtù Vulcano
Popular passages
Page 88 - Poscia ch' i' ebbi rotta la persona Di due punte mortali, io mi rendei Piangendo a quei che volentier perdona. Orribil furon li peccati miei ; Ma la bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò, che si rivolge a lei. Se il pastor di Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L...
Page 49 - Stolto, che volli coll'immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato. Che di Giuda il Leon non anco è morto: Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi. Terror d'Egitto, e d'Israel conforto. E se monta in furor, l'aste e gli stocchi Sa spezzar de" nemici, e par che gridi: Son la forza di Dio, nessun mi tocchi.
Page 43 - Contrastano l'uscita, e sulle soglie Fan di lagrime intoppo e di lamenti. Ma tenerezza e carità di moglie Vinta è da furia di maggior possanza. Che dall'amplesso coniugai gli scioglie. Poiché fera menando oscena danza Scorrean ili porta in porta affaccendati Fantasmi di terribile sembianza; De' Druidi i fantasmi insanguinati.
Page 5 - Facitor su l'orme Spaziando , con esso preparavi Di questo Mondo l'ordine e le forme. V'era l'eterna Sapienza , ei gravi Suoi pensier ti venia manifestando Stretta in santi d'amor nodi soavi. Teco scorrea per l'Infinito; e quando Dalle cupe del Nulla ombre ritrose L'onnipossente creator comando Sbuccar fé...
Page 6 - Uscir fé tutte le mondane cose, E al guerreggiar degli elementi infesti Silenzio e calma inaspettata impose, Tu con essa alla grande opra scendesti, E con possente man del furibondo Caos le tenebre indietro respingesti, Che con muggito orribile e profondo Là del Creato su le rive estreme S'odon le mura flagellar del Mondo; Simili a un mar che per burrasca freme, E . sdegnando il confine , le bollenti Onde solleva, e il lido assorbe e preme.
Page 285 - Scendean d' aste , di bronzi e di cavalli. Levò la fronte Italia , e in mezzo al pianto Che amaro e largo le scorrea dal ciglio, Garca di ferri e lacerata il manto : Pur venisti, gridava, amato figlio} Venisti, e la pietà delle mie pene Del tuo duro cammin vinse il periglio. Questi ceppi rimira, e queste vene Tutte quante solcate. E sì parlando, Scosse i polsi, e suonar fé le catene.
Page 6 - E un don le festi della bianca Luna; E di rose all'Aurora empiesti il grembo , Che poi sovra i sopiti egri mortali Piovon di perle rugiadose un nembo. Quindi alla terra indirizzasti l'ali, Ed cbber dal poter de' tuoi splendori Vita le cose inanimate e frali.
Page 223 - Dalle cose i colori, e alla pietosa Notte del Mondo concedea la cura. Ed ella del regal suo velo eterno Spiegando il lembo raccendea negli astri La morta luce, e la spegnea sul volto Degli stanchi mortali. Era il tuon queto De' fulmini guerrieri , e ne vagava Sol per la valle il fumo atro , confuso Colle nebbie de
Page 46 - Asceser quattro smisurate larve. Stringe ognuna un pugnai di sangue intriso; Alla strozza un capestro le molesta; Torvo il cipiglio, dispietato il viso, E scomposte le chiome in sulla testa, Come campo di biada già matura Nel cui mezzo passata è la tempesta.
Page 43 - Ombra inosservato e queto Nella città di tutti i mali entrava. Ei procedea depresso ed inquieto Nel portamento, i rai celesti empiendo Di largo ad or ad or pianto segreto : E l'Ombra. si stupìa, quinci vedendo Lagrimoso il suo duca e possedute Quindi le strade da silenzio orrendo. Muto de...