Venticinque appunti ad alcuni recenti comentatori della Divina commedia di DanteA. Tenconi, 1878 - 200 pages |
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Popular passages
Page 119 - LA gloria di colui che tutto move per l'universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende fu...
Page 159 - Crescer l' ardor che di quella s' accende, Crescer lo raggio che da esso viene. Ma sì come carbon che fiamma rende , E per vivo candor quella soverchia, Sì che la sua parvenza si difende; Così questo fulgor che già ne cerchia , Fia vinto in apparenza dalla carne Che tutto...
Page 173 - L'alta letizia che spira del ventre, Che fu albergo del nostro disiro; E girerommi , Donna del ciel, mentre Che seguirai tuo Figlio, e farai dia Più la spera suprema , perchè gli entre.
Page 141 - La prima volontà, ch'è da sé buona, da sé, ch'è sommo ben, mai non si mosse. Cotanto è giusto quanto a lei consuona: nullo creato bene a sé la tira, ma essa, radiando, lui cagiona...
Page 189 - Oh, quanto è corto il dire e come fioco Al mio concetto! E questo, a quel ch'io vidi, È tanto, che non basta a dicer "poco.
Page 55 - Lo duca mio di subito mi prese, come la madre ch'ai remore è desta, e vede presso a sé le fiamme accese, che prende il figlio e fugge e non s'arresta, avendo più di lui che di sé cura, tanto che solo una camicia vesta; e giù dal collo de la ripa dura supin si diede a la pendente roccia, che l'un de
Page 84 - Titone antico già s'imbiancava al balco d'oriente, fuor delle braccia del suo dolce amico; di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; e la notte de...
Page 112 - Quando il settentrion del primo ciclo, che né occaso mai seppe né orto né d'altra nebbia che di colpa velo...
Page 30 - La mente tua conservi quel che udito hai centra te», mi comandò quel saggio. « E ora attendi qui », e drizzò '1 dito: « quando sarai dinanzi al dolce raggio di quella il cui bell'occhio tutto vede, da lei saprai di tua vita il viaggio...
Page 187 - Un punto solo m' è maggior letargo, che venticinque secoli alla impresa, che fé' Nettuno ammirar 1' ombra d' Argo. Così la mente mia, tutta sospesa, mirava fissa, immobile ed attenta, e sempre del mirar faceasi accesa. A quella luce cotal si diventa, che volgersi da lei per altro aspetto è impossibil che mai si consenta. Però che il ben, eh' è del volere obbietto, tutto s' accoglie in lei, e fuor di quella è difettivo ciò che lì è perfetto.