Similitudini: tratte dalle tre cantiche della Divina commedia |
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Similitudini: Tratte Dalle Tre Cantiche Della Divina Commedia (Classic Reprint) Dante Alighieri No preview available - 2018 |
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acqua alcun Allor amor aperte appresso aspetto avea Beatrice bella buon CANTO CANTO XXXI cerchio ch'egli ch'io Chè ciascun ciel color colui com'io cominciar convien corpo Cotal credo d'ogni d'un diceva dietro dinanzi divina dolce dolore Donna Duca dura eran esso face fanno fece fiamma figlio fondo forma forte fosse fuggir fuoco gente giro gran guardando guisa infino intorno l'altro l'animo l'un l'uom lascia leva luce lume Luna lunga Maestro maggior mano mente mezzo mondo monte natura occhi Parad pare parea parlare parole parve passo pensier persona piè poco porta pria Punto Purg quei quivi raggio ramo ruota salir santo segno seguir senti sonno sovra spira stella suon tace terra Terz torna tosto turba vapor vede veder veggio venir venne vento verso vidi vinto viso vista viva voce voglia volere volge volsi volto
Popular passages
Page 56 - Un' aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U...
Page 54 - Così la mia durezza fatta solla, Mi volsi al savio Duca, udendo il nome Che nella mente sempre mi rampolla. Ond' ei crollò la testa, * e disse: come, Volemci star di qua? indi sorrise, Come al fanciul si fa ch
Page 95 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli sono...
Page 2 - Bolle 1' inverno la tenace pece A rimpalmar li legni lor non sani, Che navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece; Chi ribatte da proda, e chi da poppa; Altri fa remi, ed altri volge sarte; Chi terzeruolo, ed artimon rintoppa: Tal, non per fuoco, ma per divina arte Boi Ila laggiù so una pegola spessa Che inviscava la ripa da ogni parte. I' vedea lei, ma non vedeva in essa Ma' che le bolle che il bollor levava, E gonfiar tutta,...
Page 75 - Ver non lo illustra, Di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso come fera in lustra, Tosto che giunto 1' ha : e giugner puollo, Se non, ciascun disio sarebbe frustra: Nasce per quello a guisa di rampollo Appiè del vero il dubbio : ed è natura, Ch' al sommo pinge noi di collo in collo.
Page 106 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo. Chè, come sole il viso che più trema, Così lo rimembrar del dolce riso La mente mia da sé medesma scema. Dal primo giorno ch...