Regole ed osservazioni della lingua toscana, ridotte a metodo |
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abbia abbiamo accenna addiettivi adopera alcuna altra altre andare antichi Appendice articolo assai autori avanti aver avverbio bella bene Bocc Boccaccio buon cant canz caso certo ch'io chiamano ciascuno colla coloro colui cominciò comune congiunzione conjugazione consonante costruzione credo Dante dativo declinazione dice dire donna esempio esso fare Firenze forza Futuro genitivo gran infinito innanzi Introd l'articolo lascia Latini legge lettere lingua luogo maggior mano mare medesimo mente mette morte moto nome noti numero opera ordine Osservazione pare parlare parole particella Passav passivi persona Petrar Plur plurale poco possono potere preposizione Presente presso Preterito pronome proprio pure quarta ragione Regola riceve seguenti senso sentito serve significa significato sillaba simili Sing stare sustantivo talora talvolta temuto termine terza tivo toscana tratto trova uomo usato vale vece vedere venire verbo verso vocale voce voci voglia volte
Popular passages
Page 190 - Oh miseri e vili che colle vele alte correte a questo porto: e là dove dovreste riposare, per lo impeto del vento rompete, e perdete voi medesimi là ove tanto camminato avete ! Certo il cavaliere Lancillotto non volle entrare colle vele alte, né il nobilissimo nostro Latino Guido Montefeltrano.
Page 330 - Lasciane andar per li tuoi sette regni! Grazie riporterò di te a lei, se d'esser mentovato laggiù degni. » « Marzia piacque tanto agli occhi miei, mentre ch'io fui di là », diss'egli allora, « che quante grazie volse da me, fei. Or che di là dal mal fiume dimora, più muover non mi può, per quella legge che fatta fu, quando me n'uscii fora. Ma se donna del ciel ti move e regge, come tu di', non c'è mestier lusinghe : bastiti ben, che per lei mi richegge. Va dunque, e fa...
Page 196 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 340 - Non v'accorgete voi, che noi siam vermi Nati a formar l'angelica farfalla, Che vola alla giustizia senza schermi...
Page 368 - Io ricco, io sano, io bella donna, assai figliuoli, grande famiglia; né ingiuria né onta né danno non ricevetti mai da persona; riverito, onorato, careggiato da tutta gente, io non seppi mai che male si fosse o tristizia, ma sempre lieto e contento sono vivuto e vivo. » Udendo ciò Sant'Ambrogio, forte si maravigliò; e chiamò la famiglia sua, e comandò che i...
Page 258 - ... della compieta andare in questo luogo: e quivi avere una tavola molto larga ordinata in guisa, che, stando...
Page 235 - Non potremo noi trovar modo che costui si lavasse un poco dove che sia, che egli non putisse così fieramente?
Page 377 - E non che le solute persone**), ma ancora le racchiuse ne' monisteri, faccendosi a credere che quello a lor si convenga e non si disdica che all'altre, rotte della obedienza le leggi, datesi a' diletti carnali, in tal guisa avvisando scampare, sou divenute lascive e dissolute.
Page 368 - Maravigliosa cosa è ad udire quello che io debbo dire: il che, se dagli occhi di molti e da' miei non fosse stato veduto, appena che io ardissi di crederlo, non che di scriverlo, quantunque da fededegna persona udito l'avessi.
Page 360 - Pampinea che seguitasse; per che ella così cominciò. Belle donne, io non so da me medesima vedere che più in questo si pecchi, o la natura apparecchiando ad una nobile anima un vii corpo, o la fortuna apparecchiando ad un corpo dotato d'anima nobile vii mestiero, sì come in Cisti 4 nostro cittadino, e in molti ancora abbiam potuto veder avvenire; il qual Cisti, d'altissimo animo fornito, la fortuna fece fornaio.