Lezione sopra la Divina Commedianella stamperia Vestri, 1831 - 20 pages |
Common terms and phrases
acerbità adunque animo anzi aperto apparisce aver avesse battesmo prenderò bene brama calunnia Campidoglio canto carissimi certo ch'egli chiama chiaro Chiesa cielo cittadine colla comporre conte corso credo d'animo d'ogni Dante decretata desiderio desio dice dimostrarvi dire disordine divina commedia ebbe età fama fede Fiero filosofia Firenze fonte fonte battesimale forte forza fosse giovinetti girò la fronte giudizio gloria gran poema ignoranza imagina ingegno intitola istesso Italia laurea lezioni luogo macro mano materia medesimo mente merito morale natura nemico onore parlato parole patria pensar Perocchè Pietro poema della religione poema sacro poeta porta porvi prenderò il cappello presente presso principio propria pure quei quiv ragione ricevere Ritornerò poeta sacerdozio santa sdegnosa semplici sentenza sentimento sincera speranza studio talora tema teologo terra terzine titolo tocca tratto troppo tuono uomo vedete vegga veramente verso virtù vituperare vizio viziosi voglio volere vorrebbe
Popular passages
Page 12 - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Page 11 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio ; Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo 'mpedisce che l' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Page 12 - Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latébra, Che t' ascondeva la giustizia viva, Di che facei quistion cotanto crebra, Chè tu dicevi : Un uom nasce alla riva Dell...
Page 10 - ... quello che fare dovesse , nel suo trentacinquesimo anno cominciò a dare a mandare ad effetto ciò che davanti premeditato aveva; cioé a volere secondo i meriti e mordere e premiare, secondo la sua diversità, la vita degli uomini : la quale , perciocché conobbe essere di tre maniere , cioé viziosa, o da...
Page 11 - ... amore di Dio , la riverenza verso la Chiesa , ed il sacerdozio ; a colmare gli animi d' orrore contro ogni vizio, e di accenderli alle virtù sì evangeliche che cittadine; che quello è insomma il poema della religione , e della morale . La presente lezione sarà come il proemio di quelle più , che in questo , e negli anni appresso ho in animo di comporre per aiutare i semplici giovinetti dal reo giudizio de...
Page 5 - Sovrano ; che così verrei col fatto a mostrare , che io Vi ho per uno del bel numero degli studiosi , e caldi amatori come del patrio linguaggio , così della poesìa nella sua maggior forza, e dignità . Che che di questo mio divisamente sentir ne potesse , e dirne in contrario chi o per isciagura de...
Page 11 - ... suoi lettori l'amore di Dio, la riverenza verso la Chiesa, ed il Sacerdozio; a colmare gli animi d'orrore contro ogni vizio, e di accenderli alle virtù sì evangeliche che cittadine; che quello è insomma il poema della religione, e della morale ». (p. 198); e C.