La Francesca di Dante: studio |
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abbia all'inferno altresì amanti amato amore anime anzi apparire appena articolo artistiche attende bella bene bufera cadere Caina canto caso Catone certo cesca ch'egli chè Città cognati colombe colpa comincia compassione condusse Cotali credere critica dannati dell'arte desiderio dice dire disio chiamate divina dolci dolore donna Ecco fallo fare forte Fran Francesca di Dante gentile giorno Giudici giustizia divina infelici infernale insieme l'Amore l'ultimo laggiù lasciando leggere Letteraria lettere lettori lezione logica LUIGI LUIGI MORANDI maraviglia Marchese mare mena mente messo mettere mezzo MORANDI morte nati naturalmente necessaria nell'animo nido notando nulla pace Paolo paradiso pare parla parola passo peccato pena pensiero pentimento perdona perdono pianga pietà poeta possono posto potuto premi prese propria pubblicati punto purgatorio ragione Rigutini sapere sarebbe scritto sdegno sentimento signor spiega spiriti storiche studi tace troppo trovare vede Venite vento vero verso Virgilio voglio voler portate volete volontà vuol
Popular passages
Page 14 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca me baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse! Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 5 - E come li stornei ne portan l'ali nel freddo tempo, a schiera larga e piena...
Page 19 - Poscia ch' i' ebbi rotta la persona Di due punte mortali, io mi rendei Piangendo a quei che volentier perdona. Orribil furon li peccati miei ; Ma la bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò, che si rivolge a lei. Se il pastor di Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora.
Page 10 - Per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende , Prese costui della bella persona, Che mi fu tolta, e '1 modo ancor m'offende. Amor che a nullo amato amar perdona , Mi prese del costui piacer sì forte , Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi vita ci spense: Queste parole da lor ci fur porte.
Page 8 - Cotali uscir della schiera ov' è Dido , A noi venendo per l' aer maligno : SI forte fu l" affettuoso grido. O animai grazioso e benigno, Che visitando vai per l' aer perso Noi che tignemmo il mondo di sanguigno; Se fosse amico il Re dell' universo, Noi pregheremmo lui per la tua pace , Poi c' hai pietà del nostro mal perverso.
Page 6 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sè lunga riga; Cosi vid...
Page 7 - Vedrai quando saranno Più presso a noi; e tu allor li prega Per quell' amor che i mena, e quei verranno. Sì tosto come il vento a noi li piega, Mossi la voce: O anime affannate, Venite a noi parlar, s
Page 7 - Vedrai, quando saranno più presso a noi: e tu allor li prega, per quell'amor che i mena, e quei verranno. » Si tosto come il vento a noi li piega, mossi la voce: < O anime affannate, venite a noi parlar, s'Altri noi niega!
Page 9 - Quali colombe dal disio chiamate, Con l'ali aperte e ferme, al dolce nido volan per...
Page 8 - La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina ; Voltando e percotendo li molesta.