Studi su Dante: editi e ineditiE. Trevisini, 1883 - 188 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
accenna alcuna Alighieri allegorico amore avea Boccaccio bolgia canto Canto Ix canto XII canzoni del Convito celeste cerchio certo ch'egli ch'io chè chiaro cielo città di Dite colla commentatori concetto congettura contrasto convenienza crede Cristo Dante Dante Alighieri dantesco dell'Inferno dice Divina Commedia donna gentile Donna pietosa dottrina esso Eunoe filosofia Flegias Fornaciari Furie Gerione giustizia Gorgone incontinenti infernali Inferno intendendo l'allegoria l'amore l'Inferno letterale Lubin Lucia luogo lussuriosi Macareo Matelda medesimo Medusa mente mezzo Minosse mondani mondo morale morte di Beatrice mostra Nuova occhi Omero Ovidio Paradiso Terrestre parlare parole passo peccati pensiero personaggio pietra poco poema Poeta pure Purg Purgatorio ragione riferisce rime rimproveri di Beatrice ruina Ruth scienza scritto segue senso allegorico sensuale significato simboleggiata simbolo sonetto spiega spiegazione Stazio teologia Tesifone Tratt trenta mesi trova Ulisse Vedi Veltro Venere verso Virgilio virtù visione zione
Popular passages
Page 109 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 127 - 1 sostenni col mio volto: Mostrando gli occhi giovinetti a lui, Meco 'l menava in dritta parte vólto. Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 37 - Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d
Page 129 - Ch' hai seguitata, e veggi sua dottrina Come può seguitar la mia parola ; E veggi vostra via dalla divina Distar cotanto, quanto si discorda Da terra il ciel che più alto festina. Ond' io risposi lei : Non mi ricorda Ch' io straniassi me giammai da voi, Nè honne coscienza che rimorda.
Page 128 - Diretr' a me, che non era' più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso. Nuovo augelletto due o tre aspetta : Ma dinanzi dagli occhi de' pennuti Rete si spiega indarno, o si saetta.
Page 50 - Così disse il Maestro , ed egli stessi Mi volse , e non si tenne alle mie mani Che con le sue ancor non mi chiudessi. O Voi che avete gl'intelletti sani, Mirate la dottrina che s'asconde Sotto il velame degli versi strani.
Page 117 - So io eh' el parla di quella gentile, Perocché spesso ricorda Beatrice, Sicch' io lo intendo hen, donne mie care. § XLIII. Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com
Page 120 - ... era donna di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa. E immaginava lei fatta come una donna gentile; e non la potea immaginare in atto alcuno, se non misericordioso; per che sì volentieri lo senso di vero l'ammirava, che appena lo potea volgere da quella.
Page 21 - Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia. Questi non ciberà terra nè peltro, Ma sapienza e amore e virtute, E sua nazion sarà tra Feltro e Feltro. Di quell' umile Italia fia salute, Per cui mori la vergine Cammilla, Eurialo, e Turno, e Niso di ferute.
Page 80 - Chi dietro a iura, e chi ad aforismi Sen giva, e chi seguendo sacerdozio, E chi regnar per forza o per sofismi, E chi rubare, e chi civil negozio, Chi, nel diletto della carne involto, S...