Storia della letteratura italiana: Dall' anno MCCC fino all' anno MCCCC

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Dalla Societa Tipografica de' Classici italiani, 1823
 

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Page 35 - Ch' avrà in te sì benigno riguardo Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo * quel che tra gli altri è più tardo. Con lui vedrai colui che impresso fue, Nascendo, sì da questa stella forte, Che notabili fien 1
Page xxiii - Italia, che suoi guai non par che senta, Vecchia, oziosa e lenta. Dormirà sempre, e non fia chi la svegli? Le man 1' avess
Page 35 - Lo primo tuo rifugio e il primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo, Che in su la Scala porta il santo uccello...
Page 35 - Che notabili fien 1' opere sue. Non se ne sono ancor le genti accorte, Per la novella età ; che pur nove anni Son queste ruote intorno di lui torte. Ma pria che '1 Guasco 1' alto Arrigo inganni Parran faville della sua virtute In non curar d' argento, né d
Page 118 - Villani (2), e assicurati alquanto i cittadini che avevano a governare il Comune di Firenze, volendo attrarre gente alla nostra città e dilatarla in fama e in onore e dare materia a...
Page 41 - ... suoi gesti e discorsi liberi e osceni moveva a riso la brigata, e parendo che Dante ne avesse sdegno, Cane, dopo averne dette gran lodi, chiese al Poeta onde avvenisse che colui fosse amato da tutti, il che non poteva ei dire di se medesimo; a cui Dante: Tu non ne stupiresti, rispose, se ti ricordassi che la somiglianza de...
Page 309 - Bavaro e de' fatti di Castruccio e di quegli del duca. La cagione perché fu arso si fu, perché essendo in Bologna, fece uno trattato sopra la spera , mettendo che nelle spere di sopra erano generazioni di spiriti maligni , i quali si poteano...
Page xxiii - Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par che senta : vecchia, oziosa e lenta, dormirà sempre, e non fia chi la svegli? Le man l'avess'io avvolto entro...
Page xxiii - Sì che la neghittosa esca del fango . 1' che dì e notte del suo strazio piango, Di mia speranza ho in te la maggior parte : Che se'l popol di Marte Dovesse al proprio onor alzar mai gli occhi ; Parmi pur ch...
Page 311 - In ciò peccasti, o Fiorentin poeta, Ponendo, che li ben della fortuna Necessitati siano con lor meta. Non è fortuna, cui ragion non vinca : Or pensa Dante, se pruova nessuna Si può più fare che questa convinca J.

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