Il parroco di montagna e la solitaria, ossia, Il ritorno dai campi lombardi: alcune scene del 1848 e 49

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Giuseppe Mariani, 1853 - 229 pages
 

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Page 35 - Quell'anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa ; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi ; e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Page 202 - ... istinto fatale della vita — se io potessi insomma impetrare un anno solo di calma, il tuo povero amico vorrebbe sciogliere ancora un voto e poi morire. Io odo la mia patria che grida: — SCRIVI ciò CHE VEDESTI. MANDERÒ LA MIA VOCE DALLE ROVINE , E TI DETTERÒ LA MIA STORIA. PIANGERANNO i SECOLI su LA MIA SOLITUDINE; E LE GENTI S'AMMAESTRERANNO NELLE MIE DISAVVENTURE.
Page 41 - Per tutta quella campagna dunque si vedeva aggirare, fuggire, percuotere, rilevarsi, cadere, morire, uccidere: e, senza distinzione alcuna, in diversi luoghi di quella, archi, lance, targhe, frecce, spade, insegne; cavalli ed uomini ammontati e ravvolti insieme, chi senza mano, chi senza piedi, chi senza capo, e chi altrimenti lacero e guasto in diverse maniere.
Page 123 - Così gli Spartani tre volte smantellarono Messene e tre volte cacciarono dalla Grecia i Messeni che pur Greci erano e della stessa religione e nipoti de
Page 123 - Iddii de' vinti, incatenavano principi e popoli liberissimi, finché non trovando più dove insanguinare i lor ferri , li ritorceano contro le proprie viscere. Così gli Israeliti trucidavano i pacifici abitatori di Canaan , ei Babilonesi poi strascinarono nella schiavitù i sacerdoti, le madri, ei figliuoli del popolo di Giuda. Così Alessandro rovesciò l'impero di Babilonia, e dopo avere arsa passando tutta la terra , si corrucciava che non vi fosse un altro universo.
Page 168 - Italia : perché certo da qualunque parte trabocchi la bilancia, andrà ogni cosa in precipizio. Ma zitto che Lo strepito di Marte Viene a turbar questa secreta parte. Certo io sento i tamburi : a buon conto ho qui presta nel lago una gondola, per potere, se cominciano ad ingiuriare, sottrarmi al pericolo.
Page 41 - ... con tanto impeto si affrontarono, che assai prima furo alle spade, che e' si avessero lanciate l'aste: e con quelle sì fattamente si travagliarono, attendendo ciascuno molto più a ferire altrui, che a riparare sé medesimo, e ad uccidere chi gli era avanti, che a salvare chi e' conosceva, che bene tosto cominciò il sangue a, fare, non dico l'erbe d'altro colore, ma i rivi per la campagna; con tanti feriti, storpiati e morti, che volendo aggiugnere l'un l'altro, bisognava calcare i corpi di...
Page 187 - Po rintrona del cannone italiano. Sangue di fratelli si versa forse a quest' ora per la salute della patria. I Piemontesi scendono a vendetta d' Italia, né ci hanno detto : accompagnateci, ma si bene seguiteci.
Page 175 - ... (avverta il lettore che ci manca l'ortografia per esprimere le strane trasformazioni che subivano le parole pronunciate dalla lingua annodata di Fanfulla, perciò la sua fantasia supplisca a questo difetto). Guarda come me l'hanno conciato!... E non si vergognano mica i ladroni!... Povero vecchio... Ma non aver paura... (ed intanto gli si abbandonava addosso con tutta la persona baciandolo ed abbracciandolo) non aver paura... C'è qui Fanfulletta tuo!... vedrai come te li suona... Son gentaccia...
Page 194 - Il sacrificio della patria nostra è consumato : tutto è perduto; e la vita, se pure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure e la nostra infamia.

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