Vita, giornali, lettere di Vittorio Alfieri

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F. Le Monnier, 1861 - 591 pages
 

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Popular passages

Page 82 - ... vicina mi avrebbe certamente tenuto per impazzato. All'udire certi gran tratti di quei sommi uomini, spessissimo io balzava in piedi agitatissimo, e fuori di me, e lagrime di dolore e di rabbia mi scaturivano...
Page 156 - Il tutto poi 1775 si ravviluppava nell'indurita scorza di una presunzione, o per dir meglio, petulanza incredibile, e di un tale impeto di carattere, che non mi lasciava, se non se a stento e di rado e fremendo, conoscere, investigare, ed ascoltare la verità. Capitali, come ben vede il Lettore, più adatti assai per estrarne un cattivo e volgare Principe, che non un autor luminoso.1 Ma pure una tale segreta voce mi si facea udire in fondo del cuore, ammonendomi in suono anche più energico che noi...
Page 387 - Donna mia, e ripiango, e così tiro innanzi, e desidero la morte, e mi spiace di non aver ragioni per darmela: e in quel mezzo di stato dolente, e non disperato, ho l'anima morta, e il cuore sepolto, e non riconosco me stesso.
Page 311 - Io all'incontro che non mi piego mai se non al vero, ho voluto cavare (con maggiore verisimiglianza mi credo) dalla tragedia la commedia; il che mi pare più utile, più divertente, e più nel vero; poiché dei grandi e potenti che ci fan ridere si vedono spesso; ma dei mezzani, cioè banchieri avvocati, o simili, che si facciano ammirare non ne vediamo mai; ed il coturno assai male si adatta ai piedi fangosi.
Page 71 - ... fra quelle due immensità abbellite anche molto dai raggi del Sole che si tuffava nell'onde, io mi passava un'ora di delizie fantasticando ; e quivi avrei composte molte poesie , se io avessi saputo scrivere o in rima o in prosa in una lingua qual che si fosse.
Page 93 - Russi e Prussiani, dove tante migliaia dell'uno e dell'altro armento rimasero liberate dal loro giogo lasciandovi l'ossa. Le fosse sepolcrali vastissime, vi erano manifestamente accennate dalla folta e verdissima bellezza del grano , il quale nel rimanente terreno arido per se stesso ed ingrato vi era cresciuto e misero e rado. Dovei fare allora una trista ma pur troppo certa riflessione; cheglischia vi son veramente nati a far concio.
Page 156 - Un animo risoluto, ostinatissimo ed indomito; un cuore ripieno ridondante di affetti di ogni specie, tra' quali predominavano con bizzarra mistura l'amore e tutte le sue furie, ed una profonda ferocissima rabbia ed abborrimento centra ogni qualsivoglia tirannide.
Page 156 - Eccomi ora dunque, sendo in età di quasi anni venzette, entrato nel duro impegno e col pubblico e con me stesso, di farmi autor tragico. Per sostenere una sì fatta temerità, ecco quali erano per allora i miei capitali. Un animo risoluto, ostinatissimo, ed indomito; un cuore ripieno ridondante di affetti di ogni specie, tra...
Page 172 - ... noi Italiani non avendo altro verso che l'endecasillabo per ogni componimento eroico, bisognava creare una giacitura di parole, un rompere sempre variato di suono, un fraseggiare di brevità e di forza, che venissero a distinguere assolutamente il verso sciolto tragico da ogni altro verso sciolto e rimato sì epico che lirico.
Page 13 - Arrivai nella piena chiesa, guidato per mano come orbo ch'io era; che in fatti chiusi gli ocelli ali' ingresso, non gli apersi più finché non fui inginocchiato al mio luogo di udir la messa; né, aprendoli poi, li alzai mai a segno di potervi distinguere nessuno. E rifattomi orbo all'uscire, tornai a casa con la morte in cuore, credendomi disonorato per sempre. Non volli in quel giorno mangiare, né parlare, né studiare, né piangere. E fu tale in somma e tanto il dolore, e la tensione d' animo,...

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