Degli ammaestramenti di letteratura, Volume 4F. Le Monnier, 1858 - 716 pages |
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abbia abbiamo affetti alcuna altra altre AMMAESTRAMENTI amore animo antichi anzi argomenti autori aver azione bello bene buon canti carte casa cercare certo chè chiamano città civile colla commedia componimenti conoscere conviene crediamo dice dire diverse Edipo eloquenza Enea esempio essendo età fare favella favola figliuolo Filippo forma generale genere giudicare gran Greci ingegno l'altro lasciando leggi lettere libertà lirica lode luogo maggior male manca mano maraviglioso materia medesimo meglio mente mettere mezzo migliori morale morte natura naturale nome notare nuovo oggi oltre opere oratore ordine padre pare parlare parole passato personaggi persone poco poema poesia poeta popolo possono poteva principale principio proprio pubblico pure qualità ragione rappresentare rendere riesce sapere sarebbe scienza scrittore scrivere secolo sentire servire sieno soggetto somma specialmente spesso stile stimarsi storie studio torna tragedia trattati troppo trovare utilità vari vedere venire vero versi virtù vivo vizi voglia volendo volte
Popular passages
Page 645 - SI che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov' io dormi' agnello 5 Nimico a' lupi, che gli danno guerra; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul Fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte Io L' anime a Dio, quiv' entra' io, e poi Pietro per lei si mi girò la fronte.
Page 357 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Page 613 - Andate, e predicate al mondo ciance, Ma diede lor verace fondamento; E quel tanto sonò nelle sue guance, Si ch'a pugnar, per accender la fede, Dell'Evangelio fero scudi e lance. Ora si va con motti e con iscede A predicare, e pur che ben si rida, Gonfia il cappuccio, e più non si richiede.
Page 323 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra uatia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Page 612 - Andate e predicate al mondo ciance; Ma diede lor verace fondamento : E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar per accender la fede Dell' evangelio fero scudi e lance.
Page 348 - Chi dietro a iura, e chi ad aforismi sen giva, e chi seguendo sacerdozio, e chi regnar per forza o per sofismi, e chi rubare, e chi civil negozio; chi nel diletto...
Page 360 - 1 Ciel tra noi , venga a mirar costei , Ch' è sola un Sol , non pur agli occhi miei , Ma al mondo cieco , che vertù non cura. E venga tosto...
Page 612 - Che averle dentro, e sostener lo puzzo Del villan d'Aguglion, di quel da Signa, Che già per barattare ha l'occhio aguzzo!
Page 348 - Senza chiamare , e grida: l' mi sobbarco. Or ti fa lieta, che tu hai ben' onde: Tu ricca, tu con pace, tu con senno. S' io dico ver, 1
Page 346 - Bruto, quanto v' aggrada s' egli è ancor venuto romor là giù del ben locato offizio! Come ere' che Fabrizio 40 si faccia lieto udendo la novella, e dice: Roma mia sarà ancor bella.