Delle lettere libri settePe' tipi del R. Albergo de' poveri, 1829 |
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abbia acciocchè agevolmente alcuna Alessandro Alessandro Magno altra altrui amatemi amici amore amorevole animo Annibal Caro anzi assai avete bella Bellanti bisogna bontà buona Cardinal castiga certo ch'egli ch'io chè che'l città CLAUDIO TOLOMEI conoscendo contento cortesia credo degna desiderio dico dire Efestione essendo faccia fare fastidio fate fortuna giorno Giovambattista Grimaldi giovare gran grazia Iddio innanzi insieme insin Isparta l'altro l'animo l'uno lasciar lettera lettere Linz lode luogo m'ha maggior male manco mando maraviglia mente mostra nobile nuova obbligato offizio oltre onore parlare Parmenione parole penso perciocchè piaccia Piacenza piacere Pietro Aretino pigliar piuttosto Platone poco posso potete povero prego principe quan raccomanda ragione Restate felice s'io sano sapete sarà scrivere sento servitore siderio siete signor simo somma spero stimo stra Tolomei troppo trova tural Turco uomini vede veruna Vienna virtù virtuosi Vitruvio voglio volete vorrei
Popular passages
Page 309 - E se ben ti ricordi e vedi lume, vedrai te somigliante a quella inferma che non può trovar posa in su le piume, ma con dar volta suo dolore scherma.
Page 21 - Italia e d'error piena, per punir forse antique colpe rie, in ogni mensa alto giudicio mena! Innocenti fanciulli e madri pie cascan di fame, e veggon ch'una cena di questi mostri rei tutto divora ciò che del viver lor sostegno fora.
Page 236 - Qui hor di nuovo si pone innanzi, eh' essendoci venuto il Bembo, guida e maestro di questa lingua, non è ben che si perda si bella occasione. Ecci poi una selva di gentili ingegni, il Priolo dico, il Tassino, il Molza, il Guidiccione, il Broccardo, e molti altri, eh' ogni giorno con la lingua, e con la penna si fanno illustri.
Page 173 - S'io avesse pensato che sì care fossin le voci de' sospir' miei in rima, fatte, l'avrei dal sospirar mio prima, in numero più spesse, in stil più rare; morta colei che mi facea parlare e che si stava de...
Page 90 - Hor potete a modo vostro dar fuore i discorsi del Machiavello ; la prima copia n'ha partorite de l'altre: non istate più in sul tirato. Non si può hoggimai maritarla per pulzella: e poi che si sono scoperti altri figliuoli, che bisogna che voi teniate il vostro nascosto? e massimamente essendo lui, per quanto io credo, il primogenito. Io non so s'io mi debbo ricordarvi, che già in Roma mi prometteste che come n'uscivan fuore altre copie, o pur una sola, voi non mi negareste la vostra.
Page 185 - Signor mio, io conobbi sempre la mia bassa condizione alla vostra nobiltà in alcun modo non convenirsi, e quello che io stata son con voi da...
Page 186 - ... che ignuda m'aveste. E , se voi giudicate onesto che quel corpo, nel quale io ho portati figliuoli da voi generati sia da tutti veduto, io me n'andrò ignuda; ma io vi priego in premio della mia virginità, che io ci recai e non ne la porto , che almeno una sola camiscia sopra la dote mia vi piaccia che io portar ne possa.
Page 25 - Maledetta sie tu, antica lupa, Che più di tutte l'altre bestie hai preda, Per la tua fame senza fine cupa ! O ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà per cui questa disceda? Noi andavam co' passi lenti e scarsi, Ed io attento all'ombre, ch'io sentìa Pietosamente piangere e lagnarsi; E per ventura udi
Page 337 - ... il saper che le mie lettere non vi siano a noia. non avete tempo? ma che tempo si perde nello scrivere almeno un verso solo ? Or io credo che voi siate salito in troppa superbia, per l'offizio nuovamente riconfermato di visitator di Madama. Ma vi ricordo che chi è in alto della ruota , non dee disprezzar coloro che sono al Basso; perch'ella va girando, e riconduce spesso in cima quelli ch'erano al fondo, e fa traboccare in fondo quelli che gonfiavano in cima. State sano e non vi fate beffe de