Studj ed osservazioni ... sopra il texto delle opere di Dante

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Tip. cooperativa, 1874 - 356 pages
 

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Page 319 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 25 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Page 32 - E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella: O anima cortese Mantovana...
Page 86 - Da' denti morsi della morte, avante Che fosser dall' umana colpa esenti. Quivi sto io con quei che le tre sante Virtù non si vestiro, e, senza vizio, Conobber l'altre, e seguir tutte quante. Ma, se tu sai e puoi, alcuno indizio Dà noi, perchè venir possiam più tosto Là dove il Purgatorio ha dritto inizio. Rispose: Luogo cerio non e' è posto: Licito m' è andar suso ed intorno: Per quanto ir posso, a guida mi I
Page 287 - ... la gloriosa donna della mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice, i quali non sapeano che si chiamare.
Page 132 - L'una vegghiava a studio della culla, E consolando usava l'idioma Che pria li padri e le madri trastulla; L'altra, traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.
Page 303 - Legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...
Page 27 - La notte, ch' i' passai con tanta pieta. E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all' acqua perigliosa, e guata ; Così l' animo mio, che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva. Poiche, posato un poco il corpo lasso, Ripresi via per la piaggia diserta, Sì che il piè fermo sempre era il più basso Ed ecco, quasi al cominciar dell' erta, Una lonza leggiera e presta molto, Che di pel maculato era coperta.
Page 118 - S'i' era sol di me quel che creasti novellamente, amor che '1 ciel governi, tu '1 sai, che col tuo lume mi levasti.
Page 222 - Opera naturale è ch'uom favella; ma così o così, natura lascia poi fare a voi, secondo che v'abbella.

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