Francesca da Rimini

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H. Holt, 1865 - 62 pages
 

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Page 16 - Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valer desti e seggio, E tutto quanto ho di più caro alberghi!
Page 1 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 37 - Il piede Dalle virginee tue stanze volgevi Al secreto giardino. E presso al lago In mezzo ai fior prosteso, io sospirando Le tue stanze guardava: e al venir tuo Tremando sorsi. — Sopra un libro attenti Non mi vedeano gli occhi tuoi; sul libro Ti cadeva una lagrima... Commosso Mi t'accostai. Perplessi eran miei detti, Perplessi pure erano i tuoi. Quel libro Mi porgesti e leggemmo. Insiem leggemmo Di Lancillotto come amor lo strinse: Soli eravamo e senza alcun sospetto...
Page 34 - Se tu. m' abborri che mi cale? e il chiedi? E l'odio tuo la mia vita non turba? E questi tuoi detti funesti?... — Bella Come un angiol, che Dio crea nel più ardente Suo trasporto d
Page 36 - Io t' amo ! FRANCESCA. Che ardisci ? Ah taci ! Udir potrian — Tu m'ami ! Sì repentina è la tua fiamma ? Ignori Che tua cognata io son ? Porre in obblio Sì tosto puoi la tua perduta amante ? ... Misera me ! questa mia man, deh, lascia! Delitto sono i baci tuoi ! PAOLO. Repente Non è, non è la fiamma mia. Perduta Ho una donna, e sei tu ; di te parlava Di te piangea ; te amava ; te sempre amo ; Te amerò sino all' ultim' ora ! e s' anco Dell' empio amor soffrir dovessi eterno II castigo sotterra,...
Page 16 - E non ho patria forse cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio 25 ti moverà la invidia. E il più gentile terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valor desti e seggio; 30 e tutto quanto ho di più caro alberghi!
Page 34 - Di valoroso cavaliero, amore. Caro gli è il brando e la sua fama; egregi Affetti son. Tu seguili; non fia Che t'avvilisca amor.
Page 16 - Debellando città eh' io non odiava, E fama ebbi di grande, e d' onor colmo Fui dal clemente imperador : dispetto In me facean gli universali applausi. Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de...
Page 36 - M'amavi ? PAOLO. Il giorno che a Ravenna, io giunsi Ambaaciator del padre mio, ti vidi Varcare un atrio con feral corteggio Di meste donne, ed arrestarti a' piedi D'un recente sepolcro, e ossequiosa Ivi prostrarti, e le man giunte al cielo Alzar con muto ma dirotto pianto. Chi è colei? dissi a talun. — La figlia Di Guido, mi rispose — E quel sepolcro? — Di sua madre il sepolcro. — Oh, quanta al core Pietà sentii di quell'afflitta figlia ! Oh qual confuso palpitar!...

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