Opere di Pietro Giordani: Scritti editi e postumi di Pietro Giordani, pubblicati da Antonio GussalliBorroni e Scotti, 1856 |
Common terms and phrases
Accademia affetti alcuno amici amore animo antichi Antonio Canova Antonio Testa Apollo Arnobio arte arti artisti assai Bagnacavallo barbarie bella bellezza bellissima Bologna bolognese buon Canova certamente chè città colla comune conoscere costumi credere d'Innocenzo d'Italia degno desiderio destra dice diletto dipinto dire dotti Eccellenza età fama fatica fece figliuolo figure fortuna Francesco Francesco Francia Francucci giovane greco Iliade imagini Imola Imolese ingegno innanzi Innocenzo istoria Italia Italiani lasciò latino Leopoldo Cicognara lettere lingua lingua latina lode Luca Longhi madonna maestro maggior mano maraviglia medesimo memoria mente mondo monumento mostra musica nazione niuno nobile nome oggidì Omero onore opere parlare parole PIETRO GIORDANI pittura poco poeti Pontefice possa poteva pregio principi pubblico Rafaello ragione Ravenna sapere savio scrittori scultura secolo Signori sima sommo stimo stra studi Temistio Triulzi trova umano uomini uomo Vasari vedere vero Vincenzo Carrari virtù Vitruvio voglia
Popular passages
Page 301 - Del bello ovile ov'io dormii agnello Nimico ai lupi che gli danno guerra; Con altra voce ornai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello...
Page 144 - Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all'amoroso canto, Che mi solca quetar tutte mie voglie; Di ciò ti piaccia consolare alquanto L'anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto.
Page 148 - Ma di' s' io veggio qui colui che fuore Trasse le nuove rime, cominciando: Donne, ch' avete intelletto d
Page 148 - Frate, issa veggio," diss' egli, " il nodo Che '1 notaio, e Guittone, e me ritenne Di qua dal dolce stil nuovo eh' i' odo. Io veggio ben, come le vostre penne Diretro al dittator sen vanno strette Che delle nostre certo non avvenne ; E qual più a gradire oltre si mette, Non vede più dall' uno ali
Page 98 - ... loro modi ostinati, sono felici mentre concordano insieme, e come discordano infelici. Io iudico bene questo, che sia meglio essere impetuoso che respettivo, perché la fortuna è donna: ed è necessario, volendola tenere sotto, batterla e urtarla. E si vede che la si lascia più vincere da questi che da quelli che freddamente procedono. E però sempre, come donna, è amica de' giovani, perché sono meno respettivi, più feroci, e con più audacia la comandano.
Page 145 - l cielo scese una facella. Formata in cerchio a guisa di corona, E cinsela, e girossi intorno ad ella. Qualunque melodia più dolce suona Quaggiù, e più a sé l'anima tira. Parrebbe nube che squarciata tuona. Comparata al suonar di quella lira, Onde si coronava il bel zaffiro, Del quale il ciel più chiaro s
Page 141 - E come giga ed arpa in tempra tesa Di molte corde, fan dolce tintinno * A tal, da cui la nota non è intesa : Così da' lumi, che lì m' apparinno, S' accogliea per la Croce una melòde, Che mi rapiva senza intender l
Page 145 - Le minuzie de' corpi, lunghe e corte, Muoversi per lo raggio, onde si lista Tal volta 1' ombra che per sua difesa La gente con ingegno ed arte acquista. E come giga ed arpa, in tempra tesa Di molte corde, fan dolce tintinno A tal da cui la nota non è intesa, Così da' lumi che lì m' apparinno S' accogliea per la croce una melode, Che mi rapiva senza intender 1
Page 141 - E come in fiamma favilla si vede, E come in voce voce si discerne, Quando una è ferma e l'altra va e riede; Vid...
Page 130 - Poiché, soggiugne, l'ufficio delle belle arti è pur di moltiplicare e perpetuare le imagini di quelle cose o di quelle azioni cui la natura o gli uomini producono più vaghe e desiderabili: e quale consiglio o qual diletto crescere il numero o la durata delle cose moleste di che già troppo abbonda la terra?