Frammenti e lettereR. Giusti, 1917 - 344 pages |
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adunque alcuna alterazioni altre anco anzi appresso Arcetri Aristotile assai astronomi autorità aver Benedetto Castelli bisogna caelo Card centro chè cielo circa conclusioni contrario Copernico corpi celesti credo Cristina di Lorena d'Aristotile detto Dialogo dice dimostrazioni dire discorso dottrina epicicli esperienze essendo filosofia Firenze Frammenti e lettere fusse fussero Galileo Galileo Galilei geometria giorno gran infinito intendo intorno l'istesso lettera libro Luna luogo macchie solari maggior matematiche materia medesimo Medici mente mobilità della Terra mondo mostra moto movimenti natura naturali necessario negozio Nicolò Copernico numero nuove Offizio Opere opinione osservazioni Padova Padri parole pensiero Peripatetici pianeti possa potuto proposizioni quod ragioni resta SAGR SALV Santa Chiesa Sarsi scienza scolari scritto Scrittura scrive senso sentire Ser.me Sidereus Nuncius sieno signor Simplicio simo SIMPL stelle stima studi tale telescopio teologi trovo V. S. Ill.ma vedere veggo verità vero voglio zione
Popular passages
Page xxvi - ... quale respiravano, ad arbitrio loro formavano canti diversi, e tutti soavissimi. Accadde che una notte vicino a casa sua sentì un delicato suono, né potendosi immaginar che fusse altro che qualche uccelletto, si mosse per prenderlo; e venuto nella strada...
Page 92 - Scritture, per accomodarsi all'intendimento dell'universale dir molte cose diverse, in aspetto e quanto al significato delle parole, dal vero assoluto; ma all'incontro essendo la natura inesorabile e immutabile...
Page 96 - E per questo, oltre a gli articoli concernenti alla salute ed allo stabilimento della Fede, contro la fermezza de' quali non è pericolo alcuno che possa insurger mai dottrina valida ed efficace, sarebbe forse ottimo consiglio il non ne aggiunger altri senza necessità: e se così...
Page 7 - ... di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare con quelli che son nell'Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni ? e con qual facilità? con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta. Sia questo il sigillo di tutte le ammirande invenzioni umane, e la chiusa de...
Page 33 - Mirabile e veramente angelica dottrina, alla quale molto concordemente risponde quell'altra pur divina, la quale, mentre ci concede il disputare intorno alla costituzione del mondo, ci soggiugne (forse acciò che l'esercizio delle menti umane non si tronchi o anneghittisca) che non siamo per ritrovare l'opera fabbricata dalle sue mani.
Page 4 - ... concederò bene che il modo col quale Iddio conosce le infinite proposizioni, delle quali noi conosciamo alcune poche, è sommamente più eccellente del nostro, il quale procede con discorsi e con passaggi di conclusione in conclusione, dove il Suo è di un semplice intuito...
Page 5 - Concludo per tanto, l'intender nostro, e quanto al modo e quanto alla moltitudine delle cose intese, esser d'infinito intervallo superato dal divino; ma non però l'avvilisco tanto ch'io lo reputi assolutamente nullo; anzi, quando io vo considerando quante e quanto maravigliose cose hanno intese, investigate ed operate gli uomini, pur troppo chiaramente conosco io e intendo esser la mente umana opera di Dio, e delle più eccellenti.
Page 145 - Pritaneo, dove tanto agiatamente si ricoverano tanti studiosi, dove, senza esporsi alle ingiurie dell'aria, col solo rivoltar poche carte, si acquistano tutte le cognizioni della natura? si ha da spiantar quel propugnacolo, dove contro ad ogni nimico assalto in sicurezza si dimora?
Page 69 - E' son vivi e sani alcuni gentil uomini che furon presenti quando un dottor leggente in uno Studio famoso, nel sentir circoscrivere il telescopio, da sé non ancor veduto, disse che l'invenzione era presa da Aristotile; e fattosi portare un testo, trovò certo luogo dove si rende la ragione onde avvenga che dal fondo d'un pozzo molto cupo si possano di giorno veder le stelle in cielo'; e disse ai circostanti: «Eccovi il pozzo, che denota il cannone...
Page xxxi - Sarsi, infinita è la turba de gli sciocchi, cioè di quelli che non sanno nulla; assai son quelli che sanno pochissimo di filosofia; pochi son quelli che ne sanno qualche piccola cosetta; pochissimi quelli che ne sanno qualche particella; un solo Dio è quello che la sa tutta.