Commedia di Dante Allighieri. Con ragionamenti e note di Niccolò Tommaséo, Volume 11869 |
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Page vii
... diritto , come saetta , quel verso variis- simo , e nell ' apparente negligenza sempre ponderato e sicuro . Da questa dote un'altra gliene veniva , ch'è l ' essenza dell ' uomo onesto , così come del grande poeta PROEMIO . VII.
... diritto , come saetta , quel verso variis- simo , e nell ' apparente negligenza sempre ponderato e sicuro . Da questa dote un'altra gliene veniva , ch'è l ' essenza dell ' uomo onesto , così come del grande poeta PROEMIO . VII.
Page xxx
... ch'è lode direttamente opposta di quella che gli dava a miglior di- ritto il Rousseau : il Perticari lo fa dispregiatore della sua lingua materna ; gl ' interpreti gli danno del loro mille astuzie ingegnosette , di quelle che son l ...
... ch'è lode direttamente opposta di quella che gli dava a miglior di- ritto il Rousseau : il Perticari lo fa dispregiatore della sua lingua materna ; gl ' interpreti gli danno del loro mille astuzie ingegnosette , di quelle che son l ...
Page xlvi
... ch'è più tormentoso dell ' acuto dolore . Dante credeva nella gloria della sua terra , credeva nel vero e nella potenza propria a comprenderlo e a ren- derlo , nella donna credeva , credeva in Dio . Senza fede non è nè amore nè sapienza ...
... ch'è più tormentoso dell ' acuto dolore . Dante credeva nella gloria della sua terra , credeva nel vero e nella potenza propria a comprenderlo e a ren- derlo , nella donna credeva , credeva in Dio . Senza fede non è nè amore nè sapienza ...
Page lviii
... ch'è in donna non meno profondo del dolor disperato ? E chi ci vieta ima- ginarla accompagnante sempre con le rimembranze pie co ' taciti augurii , colle umili preghiere la vita dello sven- turato cittadino , dell'esule celebrato ? Chi ...
... ch'è in donna non meno profondo del dolor disperato ? E chi ci vieta ima- ginarla accompagnante sempre con le rimembranze pie co ' taciti augurii , colle umili preghiere la vita dello sven- turato cittadino , dell'esule celebrato ? Chi ...
Page lxii
... ch'è come augurio di morte placida , consolata da luminose spe- ranze . In queste stanze , digiunando sovente a pane e acqua , vi- gilando sempre dalla mezza notte , limando , con cura squi- sita i suoi versi , e meditando la morte ...
... ch'è come augurio di morte placida , consolata da luminose spe- ranze . In queste stanze , digiunando sovente a pane e acqua , vi- gilando sempre dalla mezza notte , limando , con cura squi- sita i suoi versi , e meditando la morte ...
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Acheronte Alichino amore anime Aristotele avarizia avea Barbariccia Beatrice bella bellezza Boccaccio bolgia Bonifazio Canto Capaneo Cerbero ch'è ch'i chè chiama cielo città collo Conv Convivio corpo cuore dannati Dante demonii diavolo dice divina dolore donna duca Efialte erano eterno Ezech fame fece fiera figliuolo Fiorentini Firenze Flegetonte Flegias frode fuoco gente Georg Gerione Ghibellini giganti grida Guelfi imagine Inferno innanzi l'altro l'anima l'imagine l'Inferno l'uno lode Lucan luce Lucifero luogo maestro male Maometto mente mezzo mondo morte nemico nuovo occhi Ovidio padre parla parole passo patria peccato pena pensiero Petr piè Pietro poco poema Poeta Psal Purg Purgatorio quivi ragione rammenta sangue sentire spirito Stazio superbia terra terzine tiranni Tommaso tormento Toscana tristi uomini uomo vedere verso vidi Villani Virgilio vivo vizii volge XXVI XXXII