Opere volgari di Giovanni Boccaccio: FilocoloPer il Magheri, 1829 |
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acciocchè adunque affanno aguti alcuno allora alquanto altra amore animo appresso Ascalione Atalante avanti avea aves avesse bellezza Bian Biancofiore cagione cara sposa caro cavaliere cercando certo chè cofiore colla colui comandò cominciò compagni conceduto conforto contento credo crudele cuore desidero dicendo diletto dimanda dimorava dirizzò disio doglia dolente dolore dono dubitando duca fare festa figliuolo Fileno FILOCOPO T. I. Florio forza fuggire fuoco giorno giovane GIOVANNI BOCCACCIO Giulia Giunone gran grandissimo graziosa Iddii indugio iniquo lagri lagrime lasciato Lelio levò lieto luogo mandò manifesto mano maravigliò Marmorina medesimo mente misera Montorio morire morte mostra MOUTIER niuno occhi Oimè onore padre palagio paone pareva Parmenione parole pensando perocchè piacere piangendo picciolo pietà pietoso porgere porto possa potere prego prese quivi reina rispose sarà sento signore siniscalco Sisife sospiri spada strigne subitamente tornare tosto udito vedere veggio venire vide viso volere
Popular passages
Page 5 - Febo co' suoi cavalli al sedecimo grado del celestiale Montone pervenuto, e nel quale il glorioso partimento del figliuolo di Giove dagli spogliati regni di Fiutone si celebrava, io, della presente opera componitore, mi trovai in un grazioso e bel tempio in Partenope, nominato da colui che per deificarsi sostenne che fosse fatto di lui sacrificio sopra la grata, e quivi con canto pieno di dolce melodia ascoltava 1' uficio che in tale giorno si canta, celebrato da' sacerdoti successori di colui che...
Page 6 - ... miei occhi passando percosse sì forte il core del piacere della bella donna, che ritornando egli nel primo tremore ancora trema...
Page 79 - A lui pareva essere in su un alto monte, e quivi avere presa una cerbia bella e bianchissima , la quale a lui molto piaceva e molto gli parea avere cara; la quale tenendo nelle sue braccia, gli parea che del suo corpo gli uscisse un lioncello presto, e visto il quale, egli insieme con quella cerbia senza ninna rissa nutricava per alcuno spazio.
Page 8 - Macchinismo vuoto, che s'intramette dappertutto e guasta il linguaggio naturale del sentimento, introducendo ne' fatti e nelle passioni un'espressione artificiale e metaforica. Volendo dire « giovani innamorati » si dice: « i quali avete la vela della barca della vaga mente dirizzata a...
Page 300 - ... credeva avere più la sua benivolenza , e avere acquistato con diverse maniere il suo amore , io colli miei occhi vidi questa me per un altro avere abbandonato ; e conobbi manifestamente che lungamente e con false parole m...
Page 281 - Leda s' adorna . Nella qual casa la dea entrò , continuo le mani menandosi davanti dal viso , e cacciando i sonni dagli occhi santi; e il candido vestimento della vergine diede luce nella santa casa : nella venuta della quale appena il re levò i pesanti occhi , e più volte la grave testa inchinando col...
Page 70 - Giulia: e nel giocondo giorno, eletto per festa de' cavalieri , essendo Febo nelle braccia di Castore e di Polluce insieme , non essendo ancora la tenebrosa notte partita , sentirono in una medesima ora quelle doglie , che partorendo per l' altre donna si sogliono sentire.
Page 298 - Ciascuno osso pingeva in fuori la raggrinzata pelle , ei capelli con disordinato rabbuffamento occupavano parte del dolente viso, e similmente la barba grande era divenuta rigida e attorta , ei vestimenti...
Page 79 - ... cerbia senza niuna rissa nutricava per alcuno spazio , Ma stando alquanto, vedea scendere giù dal cielo uno spirito di graziosa luce risplendiente, il quale apriva colle proprie mani il lioncello nel petto , e quindi traeva una cosa ardente , la quale la cerbia disiderosamente mangiava. E poi gli parca che questo spirito facesse alla cerbia il simigliante, e fatto questo si partiva. Appresso questo , egli temendo non il lioncello volesse mangiare la cerbia , l' allontanava da sé , e di ciò...
Page 230 - ... le quali come due ritondi pomi pingevano in fuori il resistente vestimento, e ancora in più luoghi per leggiadre apriture si manifestavano le candide carni. La loro statura era di convenevole grandezza; e in ciascun membro bene proporzionate.