La lingua di Pluto nella Divina commedia: Inf. c. VIITip. Tarquinia, 1894 - 88 pages |
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alépe altre andare al cupo avea avesse avrebbe Bab el satina Bab el sceitan Bab ul bocca a Pluto canto ottavo capo Caronte Cerbero chè città di Dite commentatori conchiudere contradizione Corneto Tarquinia Dante e Virgilio Dante non abbia dell'inferno demonio Pluto diavoli dice dire divieto Divina Commedia dovea Eneide Flegïàs francese ghålabe greco inferi non praevalebunt interpretazione l'Alighieri l'arabo latino lettore lingua araba lingua ebraica lingua italiana linguaggio di Pluto Luigi Monti maomettani maraviglia mettere in bocca minaccia paix Pape Satan aleppe parla della porta parla Pluto parole di Pluto perizoma Pietro Alighieri poema poeta Poletto Porta inferi praevaluit porte di Dite potea precedente paragrafo prevalse Prof pronunzia provato provenzale quattro parole ragione sapea sarebbe Satanasso savio gentile seppe significato siriaca somiglianza di suono spiega spiegazione letterale superbia trova ul sciaitan valea la pena vero verso dantesco Vincenzo Monti vinto Virgilio Vuolsi Παπαῖ σατᾶν
Popular passages
Page 5 - Duca mio a lui: Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare: Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 6 - Corda non pinse mai da sé saetta , Che sì corresse via per l' aere snella , Com' i' vidi una nave piccioletta Venir per 1' acqua verso noi in quella ', Sotto '1 governo d' un sol galeoto , Che gridava : or se
Page 4 - Duca a lui : Caron, non ti crucciare: Vuoisi così colà dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 72 - Perché ricalcitrate a quella voglia, a cui non puote il fin mai esser mozzo, e che più volte v'ha cresciuta doglia? Che giova nelle fata dar di cozzo? Cerbero vostro, se ben vi ricorda, ne porta ancor pelato il mento e '1 gozzo. 36 Poi si rivolse per la strada lorda, e non fé' motto a noi, ma fé sembiante d'uomo, cui altra cura stringa e morda, che quella di colui che gli è davante.
Page 6 - Quando ci scorse Cerbero il gran vermo% Le bocche aperse e mostrocci le sanne : Non avea membro che tenesse fermo. E 'l duca mio distese le sue spanne, Prese la terra, e con piene le pugna La gittò dentro alle bramose canne. Qual è quel cane ch...
Page 6 - Qual è quel cane che abbaiando agugna. E si racqueta poi che il pasto morde, Che solo a divorarlo intende e pugna ; Cotai si fecer quelle facce lorde Dello demonio Cerbero che introna L' anime sì ch
Page 9 - ... chioccia : E quel Savio gentil, che tutto seppe, Disse per confortarmi : Non ti neccia La tua paura, che, poder eh' egli abbia, 1-2. Pape Satàn ecc. Le tante e sì differenti spiegazioni, che si diedero e si continua a dare di questo verso, mi persuadono sempre più a rimanermi nell! opinione, eh' espressi altra volta (cf. Diz. Dant., artic. PAPE), che cioè non sia possibile dargli una spiegazione, che possa scansare le troppo facili impugnazioni. Per me credo queste voci non altro che uno...
Page 14 - Parigi, accalcandosi con forte strepilo, malgrado la resistenza degli uscieri, gran folla alla porta, ebbe udito un giudice molestato da quel rumore, gridare: Paix, paix, Satani paix, paix, Salarii allez!
Page 11 - Qui, qui Satanasso, qui, qui Satanasso è imperatore. Michelangelo Lanci di Roma con più d' arte, però tenendosi più da presso al suono delle parole, si studiò di accertare la significazione : splendi aspetto di Satana . splendi aspetto di Satana primaio. Un terzo, il professore Ollvieri di Roma, vorrebbe prendere queste parole di Pluto per greche, leggendo: IlaRat EKTOCV, n«7rac ZotTocva ÀJJTTT!
Page 12 - ... in cambio di aleppe, come atto da aptus, e ci fosse dall' altro lato buona ragione che Dante facesse parlar il demonio in lingua greca, o, meglio ancora, se fosse dato comprendere come Dante, che non sapeva punto di greco, avesse raccolto queste parole greche, quando a detta del Boccaccio...