Pensieri sulla Divina commedia e il trionfo di Francesca da Rimini: interpretazioni

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Tip. di P. Naratovich, 1871 - 73 pages
 

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Page 38 - Esamina le colpe nell' entrata : Giudica, e manda, secondo ch' avvinghia. Dico , che quando l' anima mal nata Li vien dinanzi , tutta si confessa : E quel conoscitor delle peccata Vede qual luogo d' Inferno è da essa : Cignesi con la coda tante volte , Quantunque gradi vuoi, che giù sia messa. Sempre dinanzi a lui ne stanno molte : Vanno a vicenda ciascuna al giudizio : Dicono , e odono , e poi son giù volte.
Page 57 - Per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Page 61 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 46 - La prima di color di cui novelle tu vuo' saper » mi disse quegli allotta, « fu imperadrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu sì rotta, che libito fé licito in sua legge per torre il biasmo in che era condotta. Ell'è Semiramìs, di cui si legge che succedette a Nino e fu sua sposa : tenne la terra che '1 Soldan corregge.
Page 55 - O animai grazioso e benigno, che visitando vai per l'aer perso noi che tignemmo il mondo di sanguigno; se fosse amico il Re dell'universo, noi pregheremmo lui per la tua pace, poi...
Page 40 - Ora incomincian le dolenti note A farmisi sentire : or son venuto Là dove molto pianto mi percuote. Io venni in luogo d' ogni luce muto ', Che mugghia come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto.
Page 44 - E come gli stornei ne portan l' ali, Nel freddo tempo, a schiera larga e piena, Così quel fiato gli spiriti mali. Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid...
Page 60 - A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi : al tempo de' dolci sospiri, A che, e come concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri? 120 Ed ella a me : Nessun maggior dolore, Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria; e ciò sa '1 tuo dottore. Ma s...
Page 40 - 1 duca mio a lui: « Perchè pur gride? Non impedir lo suo fatale andare: Vuoisi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare ». Ora incomincian le dolenti note a farmisi sentire; or son venuto là dove molto pianto mi percuote.
Page 3 - E in dimostrare questo, sempre lo litterale dee andare innanzi, siccome quello nella cui sentenza gli altri sono inchiusi, e senza lo quale sarebbe impossibile e irrazionale intendere...

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