Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti, Volumes 4-6

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Page 118 - Volsesi in su' vermigli ed in su' gialli Fioretti verso me, non altrimenti Che vergine che gli occhi onesti avvalli : E fece i prieghi miei esser contenti Sì appressando sè, che 'l dolce suono Veniva a me co
Page 207 - E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi: Da ch...
Page 93 - ... col tassello* di sopra; e portavanlo in capo: e le donne della comune foggia...
Page 79 - Non è il mondan rumore altro che un fiato Di vento, ch'or vien quinci ed or vien quindi E muta nome, perchè muta lato 35 Che fama avrai tu più , se vecchia scindi Da te la carne, che se fossi morto Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, 36 Pria che passin mill...
Page 232 - Ed egli a me : Avanti che la proda Ti si lasci veder, tu sarai sazio : Di tal disio converrà che tu goda.
Page 93 - Villani scrivono de' costumi di Firenze verso la metà appunto del secolo decimoterzo. « I cittadini a »quel tempo ( AN. i269. ) viveano sobri , e di » grosse vivande , e con piccole spese , e di »molti costumi grossi e rudi; e di grossi drappi »vestivano...
Page 246 - Orationem principis secuto patrum consulto primi Aedui senatorum in urbe ius adepti sunt. datum id foederi antiquo et quia soli Gallorum fraternitatis nomen cum populo Romano usurpant.
Page 93 - ... le pelli scoperte senza panno, con berrette in capo, e tutti con usimi in piede; e le donne fiorentine senza ornamenti; e passavasi la maggior donna d'una gonnella assai stretta di grosso scarlatto, cinta ivi su d...
Page 220 - ... libri del trecento , onde meditare e scrivere in quell' antica e veneranda favella ; e veggendo come ogni umana cosa , avvegnaché bellissima sia , rade volte scompagnisi da difetto , ho meco medesimo dubitato che anche a questa utilità non possa seguitare alcun danno. Imperocché il soverchio studiare nelle parole stoglie sovente gli animi dalla considerazione delle cose : ed allora il vituperio d'un popolo é troppo, quando i suoi più nobili spiriti si mutano in gregge d
Page 92 - Villani, fu un uomo di gran valore e di grande affare , savio di scrittura e di senno naturale , universale in tutte le cose, seppe la lingua latina, e la nostra volgare, e tedesco, francese, greco e saracinesco: e di tulie virtù copioso, largo e cortese in donare e savio in arme, e fu molto temuto.

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