Virgilio L'Eneide, Volume 1Presso P. Caselli, 1822 |
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Acate Aceste affanni allor altari Anchise anco Androgeo Andromache Apollo armata Arpie avanti avea Calcante Cartago Celesti ch'a ch'in ch'io cielo Cloanto compagni corso cotal guisa Creusa d'intorno d'ogni d'oro dardania destrier dianzi dicea Dido diè Dolopi doni Ecate ecco empie Enea Entello eran fato Febo fera fiamme fiero figlio foco forza frigio fuggi gente Giove gittò Giuno Giunon giunto gran Greci gridando indarno indi intanto intorno Julo l'altro l'arena l'armi l'aura l'ombre l'onde legni lieto lito loco lunge madre mare mezzo Micene mirando monte morte mostro navi nembo Nettuno notte nubi Numi occhi omai padre Anchise padre Enea Palinuro patria perigli petto pianto piè poppa porto Poscia pria Priamo Quinci regina regno riva ruina sacro sangue sassi scogli seco securo seggio selve Sergesto Simoenta spavento stelle tempesta terra Teucri tosto Troia Troiani unqua vele venti vide volte
Popular passages
Page 215 - Come ne' boschi al brumai tempo suole Di vischio un cesto in altrui scorza nato Spiegar verdi le frondi e gialli i pomi, E con le sue radici ai non suoi rami Abbarbicarsi intorno ; cosi '1 bronco Era de 1' oro avviticchiato a 1' elee , Ond' era surto, e così lievi al vento Crepitando movea l
Page 218 - Ed ecco a l'apparir del primo sole mugghiò la terra, si crollaro i monti, si sgominar le selve, urlàr le furie al venir de la Dea. Via, via, profani, gridò la profetessa; itene lunge dal bosco tutto : e tu meco te n'entra, e la tua spada impugna. Or d'uopo, Enea, fa d'animo e di cor costante e fermo. Ciò disse; e da furor spinta, con lui, ch'adeguava i suoi passi arditamente, si mise dentro a le scerete cose.
Page 158 - E perir veggia i suoi di morte indegna. Né leggi che riceva, o pace iniqua Che accetti, anco gli giovi; né del regno, Né de la vita lungamente goda ; Ma caggia anzi al suo giorno, e ne l'arena Giaccia insepolto. Questi prieghi estremi Col mio sangue consacro. E voi, miei Tiri, Co i discesi da voi tenete seco E co' posteri suoi guerra mai sempre.
Page 46 - Contro a le nostre mura , o spia per entro A i nostri alberghi , o scala o torre o ponte Per di sopra assalirne. E che che sia , Certo o vi cova, o vi si ordisce inganno, Ghe de' Pelasgi e de
Page 226 - Passali di mano in mano a quei che feri incontro a sé, la luce in odio avendo e l' alme a vile, anzi al prescritto giorno si son da loro indegnamente ancisi. Ma quanto ora vorrebbono i meschini esser di sopra, e povertà vivendo soffrire, e de la vita ogni disagio ! Ma '1 fato il niega, .e nove volte intorno Stige odiosa li restringe e fascia.
Page 241 - ... i nomi ei gesti, onde contezza appieno del nostro sangue, e piena gioia avessi de l'acquisto d'Italia. O padre, adunque (soggiunse Enea) creder si dee che l'alme, che son qui scarche e libere e felici, • cerchin di nuovo a la terrena salma, di nuovo a la prigion tornar de...
Page 114 - Avea l'aurora già vermiglia. e rancia Scolorite le stelle , allor che lunge Scoprimmo, e non ben chiari, i monti in prima. Poscia i liti d'Italia. Italia, Acate Gridò primieramente; Italia, Italia, Da ciascnn legno ritornando allegri Tutti la salutammo.
Page 220 - Autunno Per le selve cader, non tanti augelli Si veggon d'alto mar calarsi a terra, Quando il freddo li caccia ai liti aprichi; Quanti eran questi. I primi avanti orando Chiedean passaggio, e con le sporte mani Mostravano il disio de...
Page 23 - Che la Dea sospettando non tra via Fossero distornati o trattenuti, Di folta nebbia intorno gli coverse. Ella in alto levossi: e Cipri, e Pafo Lieta rivide...
Page 55 - Poscia a lui, ch'a' fanciulli era con l'arme Giunto in aiuto s'awentaro, e stretto L'awinser si, che le scagliose terga Con due spire nel petto e due nel collo Gli racchiusero il fiato; e le bocche alte, Entro al suo capo fieramente infisse, Gli addentarono il teschio. Egli...