L'ordinamento morale e l'allegoria della Divina commedia: L'allegoriaR. Sandron, 1924 |
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angeli anime Aristotele Arrigo VII attiva autem avarizia beati beatitudine Beatrice Brunetto Brunetto Latini buon BUSNELLI Canto Canto XXXII Catone celeste ch'è ch'egli ch'essa ch'io chè Chiesa Cinquecento diece Città di Castello Commedia contemplativa Convivio cornice cornice del Purgatorio D'OVIDIO Dante immagina dantesco debba dell'Inferno dice diece e cinque donna dottrina felicità fiere Filosofia Firenze FLAMINI guida Iddio infatti Inferno L'allegoria l'altro l'angelo l'anima l'avarizia l'Imperatore l'uomo lonza luce lume lumen lupa lussuria male Matelda mondo monte Niccolò da Prato occhi pagg Papa Paradiso terrestre parole peccato pena poco Poema Poeta preghiera Purg Purgatorio quae quod ragione salita san Tommaso SANTI satisfactio scilicet secundum segg selva sette simboleggia simbolo sogno Summa superbia tentazione teologi vale a dire Vedi Veltro Virgilio virtù morali virtù teologali virtutes visione di Dio vizi XVII XXVII XXXII XXXIII zione
Popular passages
Page 48 - Ma quello ingrato popolo maligno Che discese di Fiesole ab antico, E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà per tuo ben far nimico : Ed è ragion , che tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara invidiosa e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 12 - Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m'era, fu' io a lui men cara e men gradita ; e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, che nulla promission rendono intera.
Page 87 - Fu' io a lui men cara e men gradita. E volse i passi suoi per via non vera, Imagini di ben seguendo false Che nulla promission rendono intera : Nè l' impetrare spirazion mi valse, Con le quali ed in sogno ed altrimenti Lo rivocai ; sì poco a lui ne calse. Tanto giù cadde che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti , Fuor che mostrarli le perdute genti. Per questo visitai l' uscio de' morti , Ed a colui che l' ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon porti. L...
Page 63 - 1 buon mondo feo, due soli aver, che l'una e l'altra strada facean vedere, e del mondo e di Deo.
Page 102 - Mirate la dottrina che s' asconde Sotto il velame degli versi strani. E già venia su per le torbid' onde Un fracasso d' un suon pien di spavento, Per cui tremavano ambedue le sponde; Non altrimenti fatto che d'un vento Impetuoso per gli avversi ardori, Che fier la selva, e senza alcun...
Page 79 - Non aspettar mio dir più né mio cenno: libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sovra te corono e mitrio...
Page 209 - Veder voleva come si convenne L'imago al cerchio, e come vi s'indova ; Ma non eran da ciò le proprie penne ; Se non che la mia mente fu percossa 140 Da un fulgore, in che sua voglia venne.
Page 206 - Avesse il ciel d' un altro sole adorno. Beatrice tutta nell' eterne rote Fissa con gli occhi stava, ed io in lei Le luci fissi, di lassù remote ; Nel suo aspetto tal dentro mi fei, Qual si fe' Glauco nel gustar dell' erba, Che il fe' consorte in mar degli altri Dei.
Page 87 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...
Page 131 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.