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dalla Tip. dei Classici in Miniatura, 1825 - 39 pages
 

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Page 11 - De' novelli maestri alto seduti Cesser proscritte e fuggitive il campo Ai Lemuri e alle streghe. In tenebrose Nebbie soffiate dal gelato Arturo, Si cangia ( orrendo a dirsi ! ) il bel zaffiro...
Page 27 - Ché se a memoria si reduce ciò che detto è di sopra, filosofia è uno amoroso uso di sapienza, lo quale massimamente è in Dio, però che in lui è somma sapienza e sommo amore e sommo atto; che non può essere altrove, se non in quanto da esso procede.
Page 12 - Numi creare: onde per tutta La celeste materia e la terrestre Uno spirto, una mente, una divina Fiamma scorrea, che l'alma era del mondo. Tutto avea vita allor, tutto animava La bell'arte de
Page 14 - L'ira, e fu prima fantasia del Mondo. Senza portento, senza meraviglia Nulla è l'arte de' carmi, e mal s'accorda La meraviglia ed il portento al nudo Arido Vero che de
Page 13 - Ove l'Ore danzanti? ove i destrieri Fiamme spiranti dalle nari? Ahi misero! In un immenso, inanimato, immobile Globo di foco ti cangiar le nuove Poetiche dottrine, alto gridando: Fine ai sogni e alle fole, e regni il Vero.
Page 16 - E le rugiade e tutte alfìn le cose (Da che fur morti i numi, onde ciascuna Avea nel nostro immaginar vaghezza Ed anima e potenza) a te dolenti Alzan la voce e chieggono vendetta.
Page 14 - Di fé quindi più degna Cosa vi torna il comparir d'orrendo Spettro sul dorso di corsier morello Venuto a via portar nel pianto eterno Disperata d'amor cieca donzella, Che, abbracciar si credendo il suo diletto, Stringe uno scheltro spaventoso, armato D'un oriuolo a polve e d'una ronca; Mentre a raggio di luna oscene larve Danzano a tondo, e orribilmente urlando Gridano: pazienza, pazienza.
Page 15 - E qual bizzarro Consiglio di Maron chiude e d'Omero A te la scuola, e ti consente poi Libera entrar d'Apelle e di Lisippo Nell'officina?
Page 13 - Quel lauro onor de' forti e de' poeti , Quella canna che fischia, e quella scorza Che ne' boschi Sabei lagrime suda , Nella sacra di Pindo alta favella Ebbero un giorno e sentimento e vita. Or d'aspro gelo aquilonar percossa Dafne mori; ne' calami palustri Più non geme Siringa; ed in quel tronco Cessò di Mirra l'odoroso pianto.

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