Opere di Giosuè Carducci, Volume 9

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Ditta N. Zanichelli (C. e G. Zanichelli), 1894
 

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Popular passages

Page 183 - Come, quando su' campi arsi la pia Luna imminente il gelo estivo infonde, Mormora al bianco lume il rio tra via Riscintillando tra le brevi sponde ; E il secreto usignuolo entro le fronde Empie il vasto seren di melodia, Ascolta il v'iatore ed a le bionde Chiome che amo ripensa, e il tempo oblia ; Ed orba madre, che doleasi in vano, Da un avel gli occhi al ciel lucente gira E in quel diffuse albor 1...
Page 332 - COMUNE RUSTICO O che tra faggi e abeti erma su i campi Smeraldini la fredda ombra si stampi Al sole del mattin puro e leggero, O che foscheggi immobile nel giorno Morente su le sparse ville intorno A la chiesa che prega o al cimitero Che tace, o noci de la Carnia, addio! Erra tra i vostri rami il pensier mio Sognando l' ombre d
Page 309 - Che de le grandi querce a l'ombra stan Ammusando i cavalli e intorno intorno Tutto è silenzio ne l'ardente pian, Ti canteremo noi cipressi i cori Che vanno eterni fra la terra e il cielo...
Page 182 - T'amo, o pio bove; e mite un sentimento di vigore e di pace al cor m'infondi, o che solenne come un monumento tu guardi i campi liberi e fecondi, o che al giogo inchinandoti contento l'agil opra de l'uom grave secondi: ei t'esorta e ti punge, e tu co '1 lento giro de
Page 205 - E in quelle seguo de' miei sogni l'orme Erranti dietro il giovenile incanto. Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano; E sempre corsi, e mai non giunsi il fine; E dimani cadrò. Ma di lontano Pace dicono al cuor le tue colline Con le nebbie sfumanti e il verde piano Ridente ne le pioggie mattutine.
Page 311 - Sette paia di scarpe ho consumate Di tutto ferro per te ritrovare: Sette verghe di ferro ho logorate Per appoggiarmi nel fatale andare: Sette fiasche di lacrime ho colmate, Sette lunghi anni, di lacrime amare: Tu dormi a le mie grida disperate, E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.
Page 308 - Ben lo sappiamo: un pover uom tu se'. Ben lo sappiamo, e il vento ce lo disse Che rapisce de gli uomini i sospir, Come dentro al tuo petto eterne risse Ardon che tu né sai né puoi lenir. A le querce ed a noi qui puoi contare L'umana tua tristezza e il vostro duol. Vedi come pacato e azzurro è il mare, Come ridente a lui discende il sol! E come questo occaso è pien di voli, Com'è allegro de
Page 296 - Come oscura e incresciosa è trapassata! Meglio era sposar te, bionda Maria! Meglio ir tracciando per la sconsolata Boscaglia al piano il bufolo disperso, Che salta fra la macchia e sosta e guata, Che sudar dietro al piccioletto verso! Meglio oprando obliar, senza indagarlo, Questo enorme mister de l'universo!
Page 70 - Là tu crescesti, o sauro destrier de gì' inni, meco ; E la pietra pelasgica ed il tirreno speco Furo il mio solo aitar; E con me nel silenzio merid'ian fulgente I lucumoni e gli àuguri de la mia prima gente Veniano a conversar. Calducci 29 E tu pascevi, o alivolo corridore, la biada Che ne...
Page 67 - Ne' superbi silenzi il tuo superbo amore. Le fronti alte del lauro nel pensoso splender Mi sfolgorar da' gelidi marmi nel petto un raggio, Ed obliai le vergini danzanti al sol di maggio E i lampi de' bianchi omeri sotto le chiome d'or.

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