Concetto e forma della Divina Commedia, Part 1Stabilimento tipografico degli scienziati, letterati ed artisti, 1863 - 334 pages |
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abbiamo Acheronte Adamo alcuni allegoria amore angioli anime antipurgatorio avea Beatrice bellezza bello bolgia canto Capaneo Carlo di Valois Caronte cerchio ch'è chè ciascun cielo città di Dite colla colpa concetto conosce contempla crea creature cristiana Cristianesimo Cristo Dante demoni dice Divina Commedia donna dovea dramma ecco Empireo esso eterna eziandio fede Figlio finito Firenze forma Frode Gerusalemme Grazia guarda idea immagine inferno inferno di Dante infinito l'ajuto l'allegoria l'altro l'amore l'anima l'eterna l'immagine l'inferno l'infinito l'umanità l'uomo legge luce luogo male mente mondo monte morale mostra natura occhi Omero Padre Paganesimo Paradiso parole passa peccato pena pensiero personaggio poema poema sacro poesia poeta poetico popoli puniti pure Purgatorio quì ragione rappresenta regno santo Satana scena selva sente significare simboleggia simbolo spirito Stazio storia terra Triade trino umana uomini uomo vede veggono verità vero verso viaggio Virgilio virtù vizio vizj volontà
Popular passages
Page 160 - Io aveva una corda intorno cinta , E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta. Poscia che l' ebbi tutta da me sciolta , Sì come 'l Duca m' avea comandato , Porsila a lui aggroppata e ravvolta; Ond...
Page 192 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 330 - L aspetto mio col valore infinito. • O abbondante grazia , ond' io presunsi Ficcar lo viso per la luce eterna Tanto , che la veduta vi consunsi ! Nel suo profondo vidi, che s...
Page 82 - Nel freddo tempo, a schiera larga e piena, Così quel fiato gli spiriti mali. Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid...
Page 95 - Sì che ogni parte ad ogni parte splende. Distribuendo ugualmente la luce: Similemente agli splendor mondani Ordinò general ministra e duce, Che permutasse a tempo li ben vani, Di gente in gente e d'uno in altro sangue, Oltre la difension de...
Page 44 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...
Page 192 - De' remi facemmo ale al folle volo, Sempre acquistando del lato mancino: Tutte le stelle già dell' altro polo Vedea la notte, e il nostro tanto basso, Che non surgeva fuor del marin suolo. Cinque volte racceso, e tante casso Lo lume era di sotto dalla luna, Poi eh' entrati eravam nell' alto passo, Quando n' apparve una montagna bruna Per la distanza, e parvemi alta tanto, Quanto veduta non n
Page 80 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso. La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante..
Page 133 - Non era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, Non pomi v'eran, ma stecchi con tosco. Non han sì aspri sterpi nè sì folti Quelle fiere selvagge, che in odio hanno Tra Cecina e Corneto i luoghi colti.
Page 192 - Quando n' apparve una montagna bruna Per la distanza, e parvemi alta tanto Quanto veduta non n' aveva alcuna '. Noi ci allegrammo ; e tosto tornò in pianto : Che dalla nuova terra un turbo nacque, E percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe' girar con tutte l' acque; Alla quarta levar la poppa in suso, E la prora ire in giù , com' altrui piacque, Infin che