La Divine comédie de Dante Alighieri: précédée d'une introd. sur la vie, les doctrines et les œuvres du Dante, Volume 1Paulin et Le Chevalier, 1855 |
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alcun Allor altra altri altro âmes ancor assai avea Béatrix Boccace bolge Boniface VIII Brunetto Latini buon CANTO capo cause cercle ch'è ch'i ch'io CHANT choses ciascun ciel ciò colpa colui corps Così cotal d'ogni Dante dietro Dieu dinanzi disse dissi divine Divine Comédie dolce Duca eran esprit esser éternelle faccia fatta fatto fece Florence fondo gente Gibelins Giudecca gran gridò Guelfes Guide Guido Guido Cavalcanti humaine insieme l'altro l'autre l'esprit l'homme l'un loco lunga luogo Maestro Maître ment mezzo Minos monde mondo mont mort occhi ogni ombres pape parlar paroles pensée Perch'io peuples piè pieds piglio Pistoie più pleurs poco poëme poëte Poscia Purgat quale quei Quivi regarde Rispose sangue sentiment seul sorte sovra spesse tanto tempo terc terre tosto triste tutta tutto veder vidi Virgile viso vois volge volse volto yeux
Popular passages
Page 294 - Lo villanello, a cui la roba manca, Si leva e guarda, e vede la campagna Biancheggiar tutta, ond...
Page 88 - Ignude tutte, e con sembiante offeso. Questi si percotean, non pur con mano, Ma con la testa, e col petto, e co' piedi, Troncandosi co
Page 2 - Guardai in alto, e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta, Che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m' era durata La notte, ch' i
Page 158 - E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi: Da ch...
Page 62 - Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, E cominciai : Francesca , i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi : al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 342 - Quando mi vidi giunto in quella parte Di mia età, dove ciascun dovrebbe Calar le vele , e raccoglier le sarte, Ciò, che pria mi piaceva, allor m' increbbe; E pentuto, e confesso mi rendei, Ahi miser lasso ! e giovato sarebbe.
Page 62 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 6 - Julio, ancorché fosse tardi, E vissi a Roma sotto il buono Augusto, Al tempo degli Dei falsi e bugiardi. Poeta fui, e cantai di quel giusto Figliuol d' Anchise, che venne da Troia, Poi che il superbo Ilion fu combusto. Ma tu, perché ritorni a tanta noia ? Perché non sali il dilettoso monte, Ch...
Page 118 - Un' ombra lungo questa infino al mento: Credo che s' era inginocchion levala. D' intorno mi guardò, come talento Avesse di veder s'altri era meco; Ma poi che il sospicar fu tutto spento, Piangendo disse: Se per questo cieco Carcere vai per altezza d' ingegno, Mio figlio ov
Page 58 - Sì tosto come il vento a noi li piega, mossi la voce : « O anime affannate, venite a noi parlar, s'altri noi niega!