Lirica italiana nel cinquecento e nel seicento fino all' Arcadia: Novissima scelta di rime illustrate con piu di cento riproduzioni di pitture, sculture, miniature, incisioni e melodie del tempo e con note dichiarative

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L.S. Olschki, 1909 - 452 pages
 

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Page 419 - No me mueve, mi Dios, para quererte, el cielo que me tienes prometido, ni me mueve el infierno tan temido para dejar por eso de ofenderte.
Page 419 - Muéveme, en fin. Tu amor, y en tal manera que aunque no hubiera cielo yo Te amara y aunque no hubiera infierno Te temiera. No me tienes que dar porque Te quiera; pues aunque lo que espero no esperara lo mismo que Te quiero Te quisiera.
Page 229 - E fiera in tana ancor con miglior legge: Lor la natura regge, E pure e dolci e fresche Lor porge l'acque il fonte, E '1 prato e '1 colle e '1 monte Non infette, salubri e facili esche, E '1 ciel libero e l'aura Lor luce e spira, e lor scalda e ristaura.
Page 167 - ITALIA, Italia, o tu, cui feo la sorte Dono infelice di bellezza, ond' hai Funesta dote d' infiniti guai, Che in fronte scritti per gran doglia porte ; Deh, fossi tu men bella, o almen più forte, Onde assai più ti paventasse, o assai T...
Page 225 - Sassel la glor1osa alma sirena, appresso il cui sepolcro ebbi la cuna : così avuto v'avessi o tomba o fossa a la prima percossa ! Me dal sen de la madre empia fortuna pargoletto divelse. Ah! di quei baci, ch'ella bagnò di lagrime dolenti, con sospir mi rimembra e de gli ardenti preghi che se 'n portar l'aure fugaci : ch' io non dovea giunger più volto a volto fra quelle braccia accolto con nodi così stretti e sì tenaci.
Page 307 - Sento in quel fondo gracidar la rana, indizio certo di futura piova: canta il corvo importuno, e si riprova la foliga a tuffarsi alla fontana. La vaccherella in quella falda piana gode di respirar dell'aria nuova, le nari allarga in alto, e si le giova aspettar l'acqua che non par lontana.
Page 26 - Quando awien che un zefiretto per diletto bagni il pie nell'onde chiare, sicché l'acqua in sull'arena scherzi appena; noi diciam che ride il mare. Se giammai tra fior vermigli, se tra gigli veste l'alba un aureo velo; e su rote di zaffiro move in giro; noi diciam che ride il ciclo.
Page 226 - ... casi e de' dolori in me rendè l'acerbità de gli anni. L'egra spogliata sua vecchiezza ei danni narrerò tutti. Or che non sono io tanto ricco de...
Page 387 - Veggio co' be' vostr'occhi un dolce lume che co' mie ciechi già veder non posso; porto co' vostri piedi un pondo addosso, che de' mie zoppi non è già costume. Volo con le vostr'ale senza piume; col vostro ingegno al ciel sempre son mosso; dal vostro arbitrio son pallido e rosso, freddo al sol, caldo alle più fredde brume. Nel voler vostro è sol la voglia mia, i miei pensier nel vostro cor si fanno, nel vostro fiato son le mie parole. Come luna da...
Page 225 - Figlio picciolo sì, ma glorioso, E di nome più chiaro assai che d'onde, Fugace peregrino A queste tue cortesi amiche sponde Per sicurezza vengo e per riposo. L'alta Quercia che tu bagni e feconde Con dolcissimi umori, ond...

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